Ramtha

Beginner Retreat, Sportilia, Agosto 2006

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  1. Spirallout
     
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    Entrare in Contatto con l'Anima


    La missione della nostra anima è l’evoluzione del nostro patrimonio genetico
    E oggi cerchiamo di collegare il tutto e di metterlo insieme dandogli un seguito, in modo da riuscire in ultima analisi a discutere l’enigma dell’anima e il mistero del corpo e arrivare a rispondere alle domande su che cosa è l’anima, sul singolarissimo scopo che essa ha nella reincarnazione e su che cosa c’è da guadagnare dalla vita.
    Come facciamo a capire se stiamo vivendo la vita del nostro patrimonio genetico o la vita della nostra anima e del nostro Spirito, come facciamo a vederne la differenza?
    Cominceremo a parlare di quello che si chiama l’enigma dell’anima. E se prendete un pezzo di carta pulito – e il simbolo più grande dell’anima all’inizio è un libro – e se disegnate un libro, quel libro è chiamato il Libro della Vita; e le prime 36 pagine del Libro della Vita saranno intitolate “Involuzione: il viaggio nella massa e la caduta degli angeli”.
    Il Libro della Vita è un manuale, se volete, per una creazione che abbia uno scopo – che abbia uno scopo. Nella pagina di prefazione alle prime 36 pagine si leggerà: “Emanazione della Legge della Creazione; Compiere la Missione di Rendere Conosciuto lo Sconosciuto. Qui sono registrati per l’eternità i fatti e le avventure del mio viaggio”.
    L’anima quindi è una specie di registro perché ogni essere spirituale – che parte dal Punto Zero – deve avere un’anima, perché l’anima è ciò che mantiene la consapevolezza in forme che si possano ricordare. Senza anima non è possibile progredire. L’anima perciò è la memoria dello Spirito. Se comprendiamo questo e se visualizziamo l’anima come un libro la prima parte del quale è intitolata “Le Avventure dell’Involuzione”, possiamo immediatamente capire in che modo consapevolezza ed energia abbiano creato un tempo lento, distanza e spazio fino al punto in cui la consapevolezza stessa è diventata pesante nella forma della materia. E così poi abbiamo rallentato il tempo fino ad arrivare ad un punto di densità della coagulazione. Il nostro viaggio non consiste solo nel creare questo tempo rallentato, ma anche nel manipolare la materia di consapevolezza ed energia in forma di atmosfera fisica e nel darle una forma in modelli che chiamiamo vita. Quindi in questo vuoto denso e lento creiamo modelli di vita e potenziali che ci permettono di soddisfare le preferenze della nostra anima che deve essere co-creatrice con Dio e di rendere conosciuto lo sconosciuto, di creare, di organizzare un’esperienza, e poi di dissolvere la creazione in modo che l’energia possa essere ri-formulata in un modello più avanzato del precedente.
    Un esempio di questo lo avete se disegnate immagini di forme umane dell’antichità, e le disegnate partendo da una forma umanoide simile ad una scimmia, e lentamente lungo la linea del tempo vedrete che attraversando gesta epiche, quella creatura comincia a cambiare e a diventare quello che chiamiamo l’Homo erectus di oggi, e quel grandioso modello visivo vi permette di capire che all’inizio fu nostro compito rivestirci di un tempo denso, che chiamiamo materia, e che poi grazie a quel rivestimento abbiamo interagito nell'ambiente e creato modelli di quell’ambiente per fare esperienza della creazione. E capite che il passato diventa passato quando non serve più. Quando non serviva più, era nostro compito, come Dei, dissolvere la creazione passata e riformularla in un nuovo modello che ci sfidasse, spingendoci sempre verso un punto che chiamiamo ri-formazione per ri-formarlo in qualcosa di persino più grande.
    È così che in questo meraviglioso viaggio possiamo avere tutta l’eternità per ri-formare la vita e con questo, ri-formare noi stessi.
    Che cos’è che non abbiamo perfezionato quando noi tutti siamo discesi? La perfezione è una limitazione, e se mai la raggiungessimo, diventerebbe ben presto imperfetta perché la mente la sorpasserebbe sempre. Capite? Da un punto di vista molto infantile potremmo chiederci perché siamo dovuti cadere se eravamo già perfetti. Non siamo caduti fuori dalla grazia, bensì attraverso la grazia. In verità, la caduta non fu un peccato, ma piuttosto un obbligo, ed è per far avanzare la mente di Dio nelle profondità del potenziale creativo che siamo qui. Stiamo lavorando per la ri-formazione dell’alveare stesso. Capite?

    Come imparare a distinguere la voce del nostro Spirito
    L’anima è ciò che cristallizza il momento per tutta l’eternità. Quindi senza l’anima non avremmo direzione in cui operare e in verità funzionare. La nostra anima è il nostro registro e il nostro manuale. Ci riferiamo all’anima quando abbiamo bisogno di riformazione.
    È l’anima che ci dà la direzione da seguire. È la mappa stradale.
    Se non aveste questo, cadreste nella disgrazia della carnale disgrazia. Disgrazia della carne significa semplicemente permettere che l’unica realtà sia quello che il nostro corpo ci detta di essere. È diventare l’animale carnale. Il corpo è animalistico. Lo deve essere per vivere nel regno della natura. Quando cadiamo in disgrazia, significa che seguiamo gli istinti del nostro patrimonio genetico piuttosto che l’urgenza dell’anima di compiere il nostro viaggio. E allora può essere complicato, perché come si fa a dare ascolto alla propria anima? E come si fa a cogliere la differenza tra il cervello che semplicemente ripete i suoi pensieri e l’anima che comunica con voi e vi dice che via prendere?
    L’anima quindi è il bagaglio che portiamo con noi di incarnazione in incarnazione. L’anima ci permette di misurarci al di là della disgrazia del nostro patrimonio genetico. E alla fine di ogni vita rivediamo la nostra incarnazione passata e veniamo soppesati in base ad essa. E chi lo fa? È Dio che pesa l’anima mettendola a confronto col peso del corpo. L’anima ripropone fino in fondo quello che le è stato permesso di creare e di riformare.
    E si vede se si è permesso all’anima di raggiungere un solo punto di ri-formazione – ricordate che ri-formazione è la ri-formazione del passato.
    E quando il corpo dell’essere perisce, non vediamo l’ora, nella revisione della vita dell’anima, di scoprire quanto bravi siamo stati a dissolvere quello che non era più utile in questo regno e a farlo risorgere e a ri-formarlo per un nuovo paradigma, un nuovo modello, un nuovo pensiero. È questo che non vediamo l’ora di fare, perché il nostro viaggio qui non consiste nell’aggrapparci al passato, bensì nel lasciarlo andare. Il nostro viaggio qui è come quello di un conquistatore. Siamo qui per conquistare, e se conquistiamo in accordo con la nostra anima anziché con il nostro corpo, conquisteremo il corpo umano. E quando l’abbiamo fatto e abbiamo impregnato la nostra anima al di sopra e al di là della natura del nostro corpo, se la nostra anima ha influenza sulla nostra natura carnale, allora possiamo superare l’eredità del nostro patrimonio genetico nella forma di un nuovo corpo. L’anima che abbiamo sviluppato nella nostra vita verrà fatta passare alla prossima vita come nuova forma genetica. Ora siamo restituiti al seme dell’umanità più grandi di quanto eravamo quando siamo arrivati. Questa si chiama continuità della ri-formazione.

    L’anima è alla ricerca della controversia, del cambiamento
    Può suonarvi piuttosto irritante, ma l’anima ricerca la controversia. L’anima è un fuochista, la genetica è un pompiere. L’anima, come un cavaliere di morte, è ciò che abbatte il vecchio, la natura civilizzata, e lo trasforma, lo riforma nella nuova natura.
    Una persona che ha un’anima attiva è uno o una che è profondamente diverso da quelli della sua tribù. È un’anima che non conosce riposo perché riposando si addormenterebbe in uno schema di tempo genetico.
    Alcune persone sono così: per lo più è proprio dopo la nascita che sono chiari e consapevoli al massimo. Essi non si identificano con il loro ambiente.
    Poi arriva un’opportunità nella vita. È come se l’anima si addormentasse e il patrimonio genetico prendesse il comando. Questa è la norma per tutti quelli che si reincarnano. Nella pubertà si crea la tempesta emozionale della polarità. In questo periodo l’anima viene completamente sminuita e devastata perché il corpo ora entra proprio nella fase della propagazione, quindi l’energia si raccoglie nel serpente alla base della spina dorsale e attiva tutto il corpo umano per prepararlo alla procreazione. E l’anima è totalmente calma e silenziosa.
    Più tardi nella vita, in particolare dopo i trentacinque anni di età, inizia l’età dorata e c’è il momento in cui l’anima comincia a ravvivarsi all’interno della forma umana. E si ravviva perché l’essere è diventato più vecchio e più saggio. L’anima ha permesso al corpo di essere folle, arrogante, ha permesso al corpo di condividere la sua intimità. Gli ha permesso di fare tutto. E poi quando esso diventa più vecchio e più saggio, arriva un mattino in cui l’anima comincia a parlare, e si avverte qualcosa che urge dentro. È come se qualcuno vi sussurrasse qualcosa, ma il vostro cervello non riuscisse a decifrarne le parole. L’anima che esce deve farsi strada attraverso la grossa membrana dell’eredità genetica. Deve vincere sulla fitta programmazione della rete neurale che tutti chiamano atteggiamento. Così l’anima può emergere attraverso i densi strati dell’addestramento genetico, ambientale e neurale. Fino a quel punto il corpo era proprietario del suo territorio e l’anima ha dovuto perciò nascere nel bel mezzo di quella proprietà territoriale. Qualche volta, molto raramente, l’anima nasce nella gioia. La maggior parte delle volte nasce nella devastazione.
    È la memoria dello Spirito che si sta facendo strada. E ciò che ne deriva è una guerra. Una guerra che può proseguire per tutto il resto della vita. E chi è che sta lottando? Questa battaglia crea persone maniaco-depressive. Crea persone infelici.
    E gli individui che sembra non riescano a trovare alcuna gioia scoprono solo che c’è un gran buco dentro di loro, quel gran buco è il momento maturo dell’anima, perché quando le persone arrivano completamente alla fine delle proprie soluzioni e alla fine dei propri selvaggi istinti animali, quando sono distrutti e sono a pezzi, quello è il momento della nascita del nuovo cielo e della nuova terra.
    Che cos’è quindi il sorgere dell’anima? È il momento in cui l’anima si fa avanti e impone la sua volontà al cervello umano e alla mente umana del suo ospite. Impone una volontà che spesso significa che l’essere umano distruggerà il suo passato perché l’anima possa risorgere. È la storia della Fenice. È questo che significa.
    Quando l’anima giunge al suo mattino ed essa è colma di radiosità e di luce e ottiene il suo obbiettivo, quando lo fa, allora l’essere umano è immerso in una totale pace, tranquillità e beatitudine perché ha realizzato il suo scopo. E non c’è denaro, non c’è donna, non c’è uomo, non c’è tribù, non c’è cultura, non c’è religione, non c’è Dio che possa offrire un’estasi come quella che offre il mattino dell’anima quando attraverso la forma incrostata dell’umanità essa conquista la capacità di fare il lavoro per il quale era stata mandata qui dal suo Dio.

    La potente volontà della natura di sopravvivere e la stabilità sociale
    Gli esseri umani hanno un filo genetico contrario che scorre attraverso di loro, ed è contrario perché c’è una grande e potente propensione della natura a sopravvivere per le specie più grandi, per i suoi grandi. Quindi la natura ha instillato nel suo regno una forte volontà di vivere, una forte volontà di sopravvivenza della specie.
    Orbene, nell’essere umano civilizzato, nella sua cultura tribale, c’è un potente bisogno di sopravvivere. Questa è la ragione per cui la tribù è costruita attorno a un nucleo centrale che è sia religione che legge, e per cui la legge è semplicemente quello che la tribù concorda di appoggiare per il suo sostentamento e la sua capacità di sopravvivere.
    La natura della tribù insiste sulla conformità. Se non c’è conformità, c’è il crollo del sistema tribale. Una tribù che non prospera sarà distrutta perché essa è forte solo come lo è il vincolo più debole.
    La volontà dell’essere umano di vivere e propagarsi è potente. Volontà di sopravvivere significa che dovete essere d’accordo con le leggi e la religione della vostra tribù e, se lo fate, sarete protetti. Nell’elemento umano c’è bisogno di trovarsi e di socializzare e di concordare. Nell’elemento umano c’è bisogno di guida e di legge e questo ci rende civilizzati e quindi produttivi.
    Orbene, la forza che lega insieme l’umanità può essere sia la sua salvezza, sia la sua distruzione. Se la tribù non si evolve e non si adatta al cambiamento, la natura la distruggerà. Capite? Questo è il compito della natura. Di fronte ad una persona di forte volontà, non dobbiamo essere troppo veloci a giudicare, chiediamoci che tipo di volontà stia agendo in quella vita umana. È volontà di sopravvivere? Se lo è, significa che quell’essere ha problemi con la conformità nella tribù. La sua natura è quella di conformarsi per essere accettabile. La sua anima è contraria a questo. La sua anima è per ri-formare. Capite ora?
    La maggioranza delle persone hanno avuto vite in cui l’anima non è emersa per nulla perché eravate geneticamente collocati in una cultura che impediva chiarezza di mente e indipendenza perché questo, come sappiamo, costituiva una minaccia per la tribù, così avete vissuto un’intera vita nella paura. Sentivate urgere qualcosa, ma non vi avete mai risposto. Così avete attraversato il ciclo della vita umana: siete nati, avete ricevuto un’istruzione, eravate radicati nella legge e nella religione, avete risposto alla richiesta culturale di procreare, avete generato figli, siete stati mercanti, siete stati nobiluomini, avete allevato i vostri figli in stretta conformità con la legge e la religione, e lentamente, mentre la vostra vita entra negli anni d’oro, la vostra saggezza comincia a brillare, ma è meglio non fare niente perché è troppo tardi, e poi morite. Quello che è accaduto è che voi, come corpo, avete avuto una magnifica vita senza sfide. La vostra anima, d’altra parte, è stata repressa tutta la vita perché non ha aggiunto o cambiato, ossia ri-formato, il suo ambiente. Capite?
    Quello che accade alle persone quando cominciano a ricercare una vita spirituale, è che c’è un richiamo dentro di loro, come fosse proprio qui nel quarto sigillo, e lo è. E quel richiamo dice semplicemente: “Ho fatto tutto quello che un uomo o una donna possono mai aver fatto in questa cultura. Ho viaggiato, sono giaciuta con molti uomini, sono giaciuto con molte donne, ho bevuto, sono stato malato, ho fatto questo, ho fatto quello”, e quello che comincia ad accadere è che cominciate a chiedervi quale sia il significato della vita.
    Quando la vita spirituale comincia a chiamare, è il risveglio del guerriero interiore. E quello che cerca è la sua vita. E il vostro viaggio vi porta verso luoghi e persone che nei loro atteggiamenti sono molto simili a una tribù, tranne che è una tribù spirituale. Ma è tuttavia una tribù.
    E che cosa accade quando cambiate e tornate alla tribù? La tribù è arrabbiata con voi. Voi avete infranto le loro leggi e i loro accordi e causate problemi. La stabilità della tribù è scossa dalla vostra ovvia incapacità di conformarvi. Capite? Be’, quello che di solito accade alle persone che hanno una forte volontà di sopravvivere è che tornano alla tribù e fanno dei compromessi.
    Così quello che diventano è diplomatici invece che esseri spirituali realizzati. Hanno un desiderio, ma sono deboli nel corpo. Non riescono a portare quel corpo al cambiamento perché la forza del bisogno di sopravvivenza è più forte del bisogno di ri-formazione. È per questo che la maggior parte delle persone lungo il viaggio spirituale non rinunciano mai all’accettazione della loro famiglia, dei loro amici, del mondo. Di solito muoiono molto miseramente perché era la loro ora, e nella loro ora non sono riusciti a dar vita alla loro anima perché avrebbe voluto dire ostracismo. Avrebbe voluto dire che eravate peccatori, che avete infranto la legge, che non avete tenuto fede all’accordo nella tribù.
    Orbene, vi devo dire che non sono molte le persone che hanno una tale volontà spirituale da riuscire a superare il potere dell’accordo genetico. E il viaggio spirituale allora può essere che dedicate tutta la vostra vita a tentare di avere la forza di far emergere la vostra anima. E potete non riuscirci mai per tutta la vostra vita, e potreste dire: “Nella mia vita ho perseguito la vita spirituale, ma quando ho capito che cosa significa vita spirituale, non ho avuto la forza e non ho avuto il coraggio di dedicarmi ad essa perché avevo una gran paura di perdere la mia vita, la mia ricchezza, la mia famiglia e la mia reputazione”. Così l’anima lascia il corpo e andiamo a rivedere la luce.

    Ri-formare l’assetto della mente per il bene delle nuove generazioni
    L’anima perciò dà un’occhiata a quella vita e capisce che non aveva avuto l’opportunità di nascere per completare e ri-formare, e allora viene attratta in un altro corpo. Se non è molto forte, se lo Spirito non è molto forte, ma lo è la personalità, la personalità sarà attratta in un altro corpo e l’anima avrà poco da dire su questo.
    Se l’anima invece quando esce si rifiuta di obbedire e cambia il suo programma su quell’essere, allora abbiamo una guerra tra diverse personalità. Abbiamo un’anima che ri-formerà la mente del suo ospite, e questa è la sua realizzazione. E poi durante la vita abbiamo persone molto travagliate. Travagliate perché abbiamo un’anima che è determinata a ri-formare un assetto mentale per il bene delle generazioni future.
    Così allora abbiamo una vita di vero e proprio caos, di instabilità. Abbiamo una persona che riceve qualcosa e appena lo riceve non ne è contenta. Abbiamo una persona che non riesce nemmeno ad accettare l’amore perché è quasi come se la sua anima non lo volesse, perché se no si addormenterebbe nella tranquillità. Berrebbe le acque inebrianti della dimenticanza. È quasi come se l’anima, come tempesta, spingesse nell’individuo fino al punto che l’unica volta che egli prova amore e pace è quando nasce l’individualismo. E quella nascita è un amore più potente di qualsiasi amante voi possiate mai immaginare. E quando quella nascita avviene, l’anima ha portato a termine il suo compito e da quell’essere umano le viene dato un nuovo seme genetico per le future generazioni, ossia per se stessa. Capite?

    Il modo di pensare per un ri-formatore è progressivo, elevato e immortale
    Sin dalla vostra caduta, non siete mai stati più grandi del quarto piano. Siete stati incarnati ed ipnotizzati qui. Siete stati progenitori di culture che hanno creato una massiccia stagnazione. Il vostro compito sarà l’assoluta ri-formazione di voi stessi, che alla fine porterà alla ri-formazione della specie umana.
    Andare contro la paura della morte e ri-formare è un atto potente.
    La chiusura di mente è il sintomo di una cultura civilizzata. È il sintomo dell’accordo tribale. La chiusura di mente assicura continuità. L’apertura di mente assicura l’anarchia e il crollo della tribù, sia che con questo si intenda la famiglia, o si intenda la nazione, o si intenda il mondo. La chiusura di mente tiene insieme la civiltà.
    E voi quanto chiusi di mente siete? In che cosa osate credere e a che cosa non osate pensare? Sarà proprio verso quello a cui non osate pensare e con cui non trovate armonia che la vostra anima vi spingerà ad aprirvi. Quello in cui non credete è ciò di cui la vostra anima è alla ricerca, la ri-formazione, ri-formare una linea genetica perché non sia ignorante – che è il peggiore peccato di tutti – perché sia bene informata.
    E un ri-formatore non fa mai del male, ma gli viene sempre fatto del male. E chi fa del male ai ri-formatori? Quelli che hanno così paura che i ri-formatori facciano del male che si affrettano a fare del male e a distruggere quella mente aperta per poi definire quella una buona azione.
    I ri-formatori non ri-creano il passato. Un ri-formatore è uno che progredisce nella continuità del pensare in modo elevato.
    E l’anima di un ri-formatore è terrificante e nello stesso tempo incute rispetto perché, come qualcuno di voi ha detto, sono cannoni sciolti. Queste anime sono esseri che quando sono alla fine della vita, scrutano questa vita e vedono che hanno cavalcato il cavallo dell’umanità in modo superbo. E hanno lasciato sulla loro scia un po’ di cambiamento, anche se quel cambiamento passerà attraverso i figli che hanno generato. E chi è stato testimone della loro marcia, sarà cambiato, ed essi lo sanno. Tutto quello che devono fare è influenzare una sola persona. Influenzare una sola persona.
    Essi crescono nella forza dell’anima invece che nell’umanità. E la prossima volta che nascono, sono così potenti nel loro Spirito che sono padroni dell’essere umano. Tornano come esseri consapevoli che lavorano attraverso la loro anima, il loro Spirito. Si riferiscono al loro Libro della Vita in tutte le loro azioni. Sono esseri elevati e sempre soli in questo mondo perché ciò che attrae l’animale carnale non ha nessuna attrattiva su di loro.
    Quando quella vita è finita, tornano. Allora sono esseri solitari e tornano come piena consapevolezza ed energia. Hanno completato il viaggio della loro anima. Ora tornano, e questa è l’ultima volta. E tornano e non c’è nulla per loro per cui tornare se non l’aver vissuto una vita senza bisogno, e sarà quello che faranno.
    E poi rinascono in civiltà che fanno trasalire la mente, che hanno culture che nemmeno riusciamo a concepire, in un’altra ricerca che porta la ri-formazione a un livello più grande e più importante, e hanno da molto tempo dimenticato la barbarie, l’egoismo, la rabbia, da molto tempo hanno dimenticato il compromesso, da molto tempo hanno dimenticato il bisogno di identità umana. Allora la loro anima chiude il libro dell’evoluzione.

    Due chiavi per valutare il dono della vita
    Ci sono sempre due modi di vedere il dono della vita: dal livello della nostra anima o da quello del nostro patrimonio genetico. Se cominciamo a capire questo, possiamo vedere che la ragione per cui sembra che il caos attraversi la nostra vita è che sono presenti i venti del cambiamento, che non sono dovuti alla tolleranza genetica, ma all’intolleranza dell’anima. E sono questi cambiamenti a cambiare il corpo fisico per la prossima incarnazione.
    E allora tutti ci sfidano. Se nella nostra vita non abbiamo nessuno che ci sfidi su qualche fronte, allora siamo quelli che si chiamano pacifisti, perché i pacifisti in realtà blandiscono tutti per ottenere l’accordo, perché la tribù deve avere membri concilianti. Nella tribù deve esserci consenso. Così se la vostra vita è colma di tranquillità, è la tranquillità della vostra umanità o è la tranquillità del vostro Spirito?
    Se siete la tranquillità dello Spirito, questo generalmente indica che siete vissuti in un box in cui avete permesso che si fossero solo persone che erano d’accordo con voi, solo persone che amano quello che siete e che voi amate come sono. Persino le persone che non vi piacciono le lasciate vivere con voi perché in questo c’è quell’amore che gli umani hanno quando giudicano gli altri, e perché è molto importante per loro avere persone nella loro vita che ricordino loro quello che essi non sono. Ed è di solito questa compiaciuta indifferenza ad essere l’azione strumentale che distrugge la magia in una relazione.
    Se avete bisogno di dominare, il bisogno di dominare è una legge culturale. Se avete bisogno di essere remissivi, anche questa è una legge culturale. Se invece avete un’inclinazione a non preferire nessuna di queste due posizioni, né a desiderare di far loro guerra, ma a fiorire come individui, nella vostra scia causerete tutte questa cose. Le persone che non si sono risvegliate hanno nella loro vita nemici e amanti e tutto quello che li mantiene in un box e che ricorda loro che se non si comportano di conseguenza, perderanno il box. Ma sono tiranni perché concordano psichicamente con tutti in quanto tutti concordano. È una società segreta. E se non concordano, allora c’è l’ostracismo della società segreta e tribale.
    L’anima sa tutto su questo.
    La nascita di un’anima è la voce della saggezza. E, come ora abbiamo imparato, una persona saggia è una persona che vede la vita dal punto di vista dell’Osservatore e, ora possiamo tranquillamente dirlo, dal punto di vista dell’anima. E coloro che lo fanno non conoscono né attaccamento, né distacco; semplicemente sono. L’anima emerge in un individuo che per essere saggio non ha bisogno delle trappole della sicurezza umana. È semplicemente l’anima che parla in quanto se stessa.
    Noi non siamo qui per essere una tribù. Siamo qui per creare e ri-formare. Siamo qui per rendere conosciuto lo sconosciuto.
    Ci sono alcuni di voi che non arriveranno a imparare la differenza tra il viaggio dell’anima e il viaggio umano. A voi si offrirà un cambiamento geofisico, geologico e cosmologico assai traumatico e drammatico, che ora sta accadendo e per questo – a coloro che ascoltano e sentono e sono consapevoli e sopravvivono – sarà poi offerto il dono di una nuova epopea e di una nuova era che porta nuove sfide in forma di adeguata sopravvivenza, e una coesistenza con la natura e le sue leggi che sfideranno persino le persone più aperte.
    Ma perché dobbiamo vivere in un periodo di questo genere? Perché l’anima lo desidera. Non è la nostra umanità che lo desidera; essa ne è terrorizzata. L’anima non ha paura. L’anima è alla ricerca di tempi così epici, perché a muovere l’energia attraverso il caos è davvero la mano di un maestro, ed è questo che essa cerca.
    E coloro che verranno spazzati via in un batter d’occhio si troveranno intrappolati, rivedranno la vita secondo il senso di una cultura, e vedranno quanto sono stati avventati a girare le spalle alla natura e a coloro che spingono verso la sovranità e l’autosufficienza. E la prossima volta che torneranno, saranno più consapevoli di doversi preservare e preparare, perché il loro istinto sarà che le cose cambiano, in accordo con le rapide leggi della natura, che chi non rispetta il cambiamento sarà distrutto, e che chi sopravvive sarà l’eletto che ripopolerà la terra.


    Edited by Spirallout - 19/2/2006, 16:57
     
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