Radiohead

One day I'm going to grow wings

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  1. Demon Cleaner
     
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    Ain't Fate, Just Me

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    L'avevo detto... "Domani parlo"

    E' già domani...
    Mi pare che i più si siano sfogati. Mò tocca a me.

    E' il terzo o il quarto più bel disco dei Radiohead, sotto solo ad Ok Computer e Kid A. Non l'ho ascoltato, sviscerato, ascoltato e sviscerato di nuovo, per cui il mio è un giudizio che certamente si evolverà nel tempo, ma al momento non credo di dover far altro che fare i complimenti ai Radiohead, uno dei pochissimi grandi nomi a tenere il passo sfornando ancora nel 2007 un grande disco (e ancora dobbiamo sentirne parte, le 8 canzoni extra).

    I Radiohead si mantengono sul livello elevato della loro discografia e restano così con Sigur Ròs, un altro gruppo di cui non ricordo il nome, e non so, ma pochissimi altri artisti noti, su standard per cui andare fieri di essere fan di tali gruppi.

    L'album sarebbe sfilacciato come Hail To The Thief, ma sarà per via della qualità delle composizioni, o forse soprattutto perché è significativamente più breve (4 canzoni in meno fanno la differenza), qui sembra di ascoltare un album, non una raccolta di canzoni quale comunque è.
    All'interno di esso, specialmente nella prima parte ma non solo, ho trovato alcuni dei picchi artistici dei Radiohead. Per cui, ammesso che non cambi idea di netto, non riterrò pazzo chi sosterrà che questo è il suo preferito album dei Radiohead. Può esserlo per qualcuno. Se uno mi viene a dire che gli ultimi di Qotsa, NIN, Deftones sono i loro preferiti di questi artisti, beh c'è da ridere loro in faccia e chiamare la neuro. Nel caso di In Rainbows per me non sarebbe una cosa così assurda. Avevano tra le mani ottime canzoni, le hanno arrangiate con molta cura ed elaborazione, le hanno pubblicate rendendo il tutto un qualcosa di degno.
    Forse non sarà il più importante, non è un capolavoro, ma ha tante ragioni dalla sua. A partire dai suoni e dagli arrangiamenti.
    Le prime due per me dal vivo faranno letteralmente furore con gli alti volumi. Se inizieranno i concerti così, saranno meglio della doppietta There There/2+2=5.
    Da Nude (pezzo che ormai tutti i fan conoscevano benone, e finalmente comparso su un album) a All I Need il disco si muove su binari di assoluta eccellenza. Veramente, chi non apprezza cose del genere è meglio se si va a sotterrare vivo. Un voto a quella parte è sull'ordine del 90/100. Poi non può che calare, fosse tutto di quel livello, sarebbe meglio di Ok Computer e Kid A.
    Forse Videotape in chiusura, che pure fa bene il suo dovere e quello per cui è stata pensata, mi ha lasciato meno di quel che potenzialmente poteva: mancano i colpi di batteria nel finale, come invece c'erano dal vivo. E' comunque una buona canzone, anche se no, non vale la metà di Motion Picture Soundtrack. Si sente l'assenza di un altro pezzo, per esempio Down Is The New Up per la quale lo spazio non mancava in mezzo a queste canzoni. Il difetto maggiore di questo disco è che forse manca di un'altra canzone, così rischia di durare nel tempo meno di quello che avrebbe potuto.
    Nell'album mi hanno entusiasmato i fratelli Greenwood, soprattutto Colin, e ancor più Thom, che ha fornito una prestazione straordinaria, finalmente mixato a volumi più intelligenti e funzionali alla loro musica, e non come nelle ultime uscite (Hail to the Thief, ma anche il disco solista), dove la voce era sparata a quasi mille e cinque. Anche meno cacofonico rispetto al recente passato radioheadiano (salvo forse su Reckoner, della quale non ho apprezzato per niente il finale in fading). Ed O'Brien minimizzato, inibito. La sua presenza si fa rilevante solo nei cori di un brano, Arpeggi. Phil Selway invece risorto, forse è l'album dove suona con più fantasia. Mi piace forse per la prima volta nella loro discografia.
    Influenze nel disco... Beatles, U2, Liars, Sigur Ròs, pop orchestrale.
    Non è il disco che volevano fare l'altra volta, perché qui c'è molta meno elettronica (si pensi a pezzi come The Gloaming o Backdrifts), è semmai il tentativo di riscrivere canzoni rock a modo loro, con l'ausilio delle tecniche e dell'elettronica imparate negli anni.
    I testi sono bellissimi, ma vabbé quello si sapeva. Non è una novità.


    Sono orgoglioso, e anche per questo vi ho osservato parlare a raffica, che nel forum ci sia stata così tanta attenzione ad un album di questo tipo: non penso che la maggior parte dei fan dei Radiohead italiani abbia l'apertura mentale e le conoscenze musicali che hanno quelli dei tool oggi. Quando abbiamo iniziato questo posto, una cosa del genere sarebbe stata impossibile. Col tempo, e sono passati 4 anni, grazie alla crescita di tutti, e alla partecipazione degli utenti, abbiamo ampliato gli orizzonti del fan medio dei tool. Qualcuno estremamente true o in grado di capire solo determinate cosucce, lo abbiamo fortunatamente o perso per strada o si è fatto epurare da solo, gente ad ogni modo che limitava il forum. Sono soddisfatto che a chi più a chi un po' meno, quest'album è piaciuto a tutti. Poi il tempo dirà quanto è effettivamente valido, ma essere qui a discutere di una cosa bella mentre questa avviene, non è male.


    DiscBox in ordine molto presto: altroché se li vale i miei soldi. EYEHATEGOD tu comprati il biglietto del treno per Reggina - Juventus con quei soldi.
    Intoccabili Radiohead.
     
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2750 replies since 17/9/2003, 22:45   53287 views
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