Ramtha

Beginner Retreat, Sportilia, Agosto 2006

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  1. Spirallout
     
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    A proposito del già citato film, nei cinema europei in Austria, Germania e Svizzera e presto anche qui da noi.


    “What the bleep do we know?!”


    “What the bleep do we know?!” (“Ma che bip mai sappiamo?!”) è un tipo nuovo di film. È in parte documentario, in parte storia, in parte animazione ed elaborati ed ispiranti effetti visivi. La protagonista, Amanda, interpretata da Marlee Matlin, si scopre in una fantastica esperienza da Alice nel Mondo delle Meraviglie quando la sua poco esaltante vita quotidiana comincia letteralmente a scardinarsi, rivelando l'incerto mondo del campo quantico che si nasconde dietro quella che considerava la propria normale realtà.

    Amanda precipita in un vortice di caotici accadimenti, mentre i personaggi che incontra lungo la sua Odissea rivelano la profonda conoscenza nascosta che lei nemmeno realizza di aver voluto conoscere. Come ogni eroe, Amanda cade in una profonda crisi di fronte alle fondamentali domande che si pone sulle premesse della sua vita, per arrivare a capire che la realtà nella quale ha creduto, rispetto a come sono gli uomini, a come dovrebbero essere le relazioni con gli altri, e a come le sue emozioni influenzano il suo lavoro, non è per nulla reale!

    Quando Amanda impara ad abbandonarsi all'esperienza, conquista le sue paure, acquisisce saggezza, e comprende qual è la chiave per conoscere i grandi segreti delle ere. Tutto in modo assai divertente. A quel punto non è più vittima delle circostanze, ma imbocca la strada che la porta a essere la forza creativa della propria vita. E la sua vita non sarà più la stessa.

    I quattordici grandi scienziati e mistici che vengono intervistati in stile documentaristico fungono da moderno coro greco. In un'artistica danza filmica, le loro idee vengono tessute insieme come un arazzo di verità. I pensieri e le parole di un membro del coro si fondono con quelle di chi gli succede, aggiungendo ulteriore enfasi al concetto fondamentale del film: l'interconnessione di tutte le cose.

    I membri del coro agiscono come se vivessero al di fuori della storia, e dall'Olimpo della loro prospettiva commentano le azioni dei personaggi sottostanti. Il loro compito è anche quello di introdurre le Grandi Domande formulate sia dalla scienza che dalla religione, e questo divide il film in una serie di atti. Nel corso del film la distinzione tra scienza e religione sfuma via via sempre più, fino a farci realizzare che, in essenza, scienza e religione descrivono gli stessi fenomeni.

    Il film impiega l'animazione per illustrare in modo efficace la sconvolgente conoscenza che la scienza moderna ha portato alla luce negli ultimi anni. Potenti sequenze cinematografiche esplorano le strutture interne del cervello umano. Acute animazioni ci guidano all'interno della forma più piccola di coscienza nel corpo – la cellula. Immagini splendide che esaltano il messaggio del film in modo potente ed eccitante. Fatte con umore, precisione e irriverenza, queste scene sono solo uno degli aspetti che rendono questo film unico nella storia del cinema, e un vero successo di incassi.


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    Insegnamenti di Ramtha


    Il Risveglio degli Dei Dimenticati


    Cerimonia del Vino. Abbiamo fatto cadere il velo, e il velo ha quella che è detta una base neurologica nell’essere. In altre parole, stiamo scollegando quelli che sono chiamati neuroni della personalità della resistenza, e stiamo permettendo alla rete neurale del cervello di attivarsi nella sincronicità dal momento che il vino fornisce al corpo non solo l’ossigenazione di sangue alle cellule, ma anche il calcio che è necessario per togliere di mezzo ciò che blocca la porta dei recettori nel cervello. Qui usiamo questo sacro elisir per provocare un’attenuazione della personalità e un’apertura della mente.
    Voi siete il gruppo più avanzato (Primary). Per aver raggiunto questo livello dovete essere stati capaci di manifestare carte nel Field, di creare intenzionalmente nella vostra vita cambiamenti significativi e che vi hanno arricchiti, di lasciar cadere le vostre limitazioni, e di scoprire in tutti i cambiamenti che c’è una gioia nel cambiare quei cambiamenti nella vostra vita; di aver fatto vostro il karma che aveva fatto il suo ingresso nella vostra vita; di aver conquistato quelle che sono chiamate molte delle vostre limitazioni.

    Il vero studente della Grande Opera

    Quando stiamo tutti insieme e beviamo, attiviamo ed accresciamo il sé spirituale. Quando ritornerete, la vostra personalità avrà subito un colpo cruciale. Siate certi e non temete, se manterrete l’idea che siete chi siete – la vostra personalità, ciò che possedete, le persone con cui siete, il luogo in cui vivete, ciò che avete, il vostro vittimismo, la vostra auto-imposta importanza – tutte queste cose manterranno se stesse.
    In questo raduno voi siete gli studenti e lasciate da parte tutto. Più lo fate, più grande sarà la vostra crescita.
    Dite alla vostra personalità: “Guarda, questo è il tempo che dedico al mio Dio che ha reso possibile la mia vita e la mia volubile immagine. Questo alla gloria di colui che ha infuso in me il soffio vitale, poiché questo è il tempo che trascorro amando e imparando e permettendo Dio nella mia vita, perché un giorno anch’io possa essere un Cristo”.
    La personalità non crea mai la via della nuova vita perché sa soltanto come ricreare la via di ciò che è vecchio.

    Soltanto l’Osservatore conosce la strada
    Ci vuole l’Osservatore per creare una nuova vita e per conoscere ciò che riguarda il ventitreesimo universo.
    Questa scuola riguarda il portarvi più vicini – prima della fine del mio insegnamento – all’Osservatore. Esso è l’unico che conosce la vera strada davanti a voi.
    Da vent’anni vi sto dicendo che siete Dio, e questo è il messaggio più grande. È la verità.

    La biologia della personalità
    L’esistenza umana è costituita da due livelli di consapevolezza: il Punto Zero (consapevolezza primaria) e la consapevolezza specchio (consapevolezza secondaria).
    Questo gruppo ha studiato la personalità come qualcosa che non è altro che una rete neurale collegata al corpo per mezzo di sostanze chimiche. Quelle sostanze chimiche nel corpo sono chiamati neuropeptidi, e sono distribuiti attraverso quello che è detto sistema limbico del cervello. E il sistema limbico del cervello attraverso il corpo viene rappresentato dai gangli nervosi situati lungo la spina dorsale esattamente là dove si trovano i sette sigilli.
    E hanno già imparato ciò che riguarda i veri e propri ormoni chimici, neuropeptidi e proteine che in effetti portano la firma non soltanto dello stress, ma anche della dipendenza attraverso i loro recettori dagli oppiacei della redenzione da quello stress. Hanno scoperto che la dipendenza non è limitata a quelli che sono chiamati narcotici e alcool, ma che la vera dipendenza è da ciò che viene chiamato stress e di fatto dalla sua redenzione. Ed hanno imparato che tutta la loro vita e il loro corpo emozionale riguardava l’incorporare e il mantenere lo stress, allo scopo di essere redenti da quello stress nella forma di quelli che vengono chiamati neuropeptidi nel cervello, che provocano un aumento dell’adrenalina (lo stato di euforia nel corpo) perché questi sono gli oppiacei naturali del corpo. Hanno imparato che tossicodipendenti non sono coloro che fanno uso di droghe o di alcool, sebbene anche loro lo siano, ma che i più grandi tossicodipendenti sono le vittime.
    Hanno imparato ciò che riguarda il DNA e l’RNA e tutti i dettagli della creazione dei propri peptidi che consentono, sotto forma di catene di aminoacidi, la comunicazione che fa sì che le cellule si moltiplichino e rispecchino esattamente quella che è la personalità. E con questo è dimostrato che i vostri atteggiamenti li indossate sotto forma di corpo fisico.

    La vera natura delle voci nella vostra testa
    Ed hanno imparato che le voci che parlano loro nella testa sono le voci delle loro emozioni. E il più grande insegnamento che hanno imparato in nove giorni è chi è che ascolta le voci: la vera essenza di noi stessi. Così abbiamo isolato Dio, abbiamo isolato quello che viene definito divino, e che noi abbiamo chiamato Osservatore.

    Gli insegnamenti di Yeshua ben Joseph (Gesù)
    Egli diceva a coloro che lo seguivano: “Siamo figli di due genitori: siamo i figli dell’umanità, dei lombi di nostro padre e del grembo di nostra madre; e siamo anche figli di ciò che ci ha generati dentro la forma umana, siamo anche i figli di Dio. Dunque quando io vi dico che vi parlo come il figlio di mio padre, vi sto parlando come personalità; ma quando vi parlo come il figlio di Dio, vi sto parlando in quanto Osservatore.”
    E gli studenti avanzati hanno imparato a riconoscere la differenza tra creare la loro vita dal corpo emozionale e crearla da ciò che è chiamato il loro corpo di Dio, e che quando creano dal loro corpo di Dio non sono turbati emozionalmente, ma sono privi di emozioni. In tale stato essi ordinano che le manifestazioni avvengano immediatamente. E avvengono.

    l nostro genitore divino, il Punto Zero
    Il più grande insegnamento che abbia mai potuto essere dato ai popoli di questo mondo, chiamato Terra, è che in voi ci sono due genitori. Ci sono i genitori della vostra componente biologica, i vostri genitori genetici. Essi vi danno la vita, la tendenza ad attivare quello che è chiamato il vostro ambiente secondo le qualità innate del vostro DNA, i vostri geni. Questo è uno dei genitori, è il genitore umano, il genitore del corpo. Ma avete un genitore più grande, e quel genitore è il Punto Zero, quello che è chiamato Dio creato dal Vuoto. Ed esso dice che siamo qui per rendere conosciuto lo sconosciuto, e che il corpo è soltanto un vestito, e il cervello un computer, e ci servono per creare dal Vuoto collassando l’energia nella realtà delle particelle.
    Siete stati esseri umani per 10 milioni e mezzo di anni, e la vostra trappola è il vostro corpo emozionale e il corpo della vostra sensualità. Questo dunque dice che avete due genitori: uno divino e uno genetico. Il patrimonio genetico vi dà il corpo e le tendenza della personalità. Dio vi dà lo Spirito Santo e un’anima, ciò che è sempre esistito, ciò che in realtà siamo.
    Impara ad essere l’Osservatore e nell’essere l’Osservatore non proverai nulla, poiché nel non provare nulla c’è il riconoscimento che l’Osservatore è esattamente ciò che siete.
    Quando si è privi di emozioni, si è quella che è chiamata beatitudine, perciò si è legittimi eredi del Dio realizzato nella vita che si chiama Cristo e, la maestria di questo viaggio, consiste nel divenire quell’epica. E quando si comprende che le emozioni devono essere sperimentate soltanto quando Dio si manifesta nella vita, e che il corpo attiva quella vita per avere un’esperienza sensuale, soltanto allora si hanno le emozioni pari al paradigma della mente. Quando capiamo ciò, siamo maestri risvegliati e il viaggio verso la condizione di Cristo non è che a un soffio di distanza.
    Il più grande insegnamento è: riconosci Dio in te stesso. Non è: riconosci Cristo come unico figlio di Dio. Sarebbe assurdo. Qualunque essere dotato di mediocre intelletto sarebbe in grado di capire che c’è sicuramente un errore nei testi religiosi, e che Dio non ha avuto soltanto un figlio, ma che ogni figlio è Dio, e che Cristo è solo ciò che è detto un paradigma che afferma che quando agiamo e viviamo secondo il Dio interiore piuttosto che secondo la personalità interiore, allora siamo e possiamo asserire di essere figli e figlie del Dio vivente, e che è questo il Dio che compie i miracoli. Ed è per imparare a diventare quel Dio che voi siete qui in questa scuola.
    Quindi la buona notizia è che voi tutti siete i discendenti del Punto Zero.

    Il culmine della Grande Opera.
    Il semplice fatto che voi siete Primary non significa che abbiate colto il messaggio. Ci sono persone del Secondary che hanno colto il messaggio. Quelli di voi che saranno il punto culminante della Grande Opera saranno coloro che non intellettualizzeranno semplicemente questi insegnamenti in una sfaccettatura della loro personalità biologica, ma li metteranno in pratica e di fatto li vivranno.
    Ascoltate, Dio è il sovrano del presente, dell’eterno Momento Presente. La personalità è sovrana del tempo, di quello che è chiamato tempo lineare, quadrante. E se siete amanti del tempo lineare, allora di sicuro tutto ciò che dovete fare è andare al cimitero a guardare le lapidi per dire: “Ahimè, queste sono le persone che hanno vissuto la loro vita nel tempo lineare!”. C’è un ormone della morte che viene immesso nel corpo attraverso la ghiandola pituitaria. Se veneriamo il corpo, veneriamo un’esperienza che ha una durata limitata.
    I maestri non sono nella tomba; essi sono coloro che sono eterni. Non vi è alcuna prova, a parte i grandi passati alla storia, che siano vissuti, perché non vi è alcuna prova che siano morti. La meccanica quantistica ci dice che se abbiamo compreso le leggi della fisica e il semplice argomento dell’Osservatore, allora quelli che davvero l’hanno capito non dovrebbero essere mai morti, perché nel mondo quantico tutti i potenziali esistono simultaneamente. Secondo la meccanica quantistica l’Osservatore determina la realtà, e naturalmente la realtà sarà relativa soltanto alla capacità dell’Osservatore di sognarla. Se qualcosa può essere sognata, può anche essere vissuta.

    Vivere come personalità o come Osservatore
    Così i grandi insegnamenti di quest’anno al Gruppo Primary riguardano ciò che i grandi sapevano e sanno, cioè che uomini e donne sono costituiti da due distinti poteri: uno è la consapevolezza corpo/mente chiamata personalità che è prodotta attraverso il patrimonio genetico e l’ambiente, proprio come creeremmo un programma nel computer. Ed è basata sul cervello (corteccia cerebrale).
    L’altro potere è lo Spirito Santo (cervelletto), il viaggiatore nel tempo che non è mai morto, colui che non avete mai conosciuto, colui che dopo la morte assiste alla revisione della vita e la guarda non soltanto con un sentimento di vergogna e di dolore, ma con una forza nuova, rendendo la vita successiva persino più grande, poiché mai e poi mai avanziamo oltre questa vita finché non abbiamo fatto nostro sotto forma di saggezza ciò che qui abbiamo creato emozionalmente. E il giorno in cui abbiamo concluso questa vita è il giorno in cui possiamo osservare la vita con un senso di distacco privo di emozione.
    E chi può dire allora che cosa sarebbe la vita senza emozione? Ed io vi dico, l’avete mai vissuta una vita dal punto di vista dell’Osservatore? E chi siete voi per ritenere dal vostro corpo emozionale che Dio non abbia provato alcun sentimento per l’intera creazione per la quale Dio è? E chi siete voi per dire che questo è nulla, quando io vi dico che quelli di noi che l’hanno vissuto possono affermare che l’istante della vera beatitudine e liberazione è molto più potente e più reale di quelle che sono chiamate reazioni chimiche in un corpo biofisico, come il dolore, la sofferenza, il senso di colpa, la felicità, l’infelicità, quelle che sono dette sicurezza ed insicurezza? Quelli sono tutti peptidi biologici che inducono il corpo a reagire e nulla più.
    E quando viviamo secondo quello che è chiamato il punto di vista dell’Osservatore, allora, secondo la legge della fisica, scegliamo di vivere secondo un grado di pensiero più elevato; e quel pensiero diviene la legge della nostra vita al posto delle nostre emozioni. La vostra sfida consiste nel creare un mondo, una vita, non basata sulle emozioni che non sono altro che il passato del sogno, per non continuare a ricreare emozionalmente il passato, ma per creare nuovi paradigmi e nuovi modelli di vita, che allora non sarà creata nell’emozione e non avrà nulla a che fare con la consapevolezza corpo/mente, ma avrà tutto a che fare con la mente straordinaria che sta cominciando a non conoscere barriere.
    Voglio che ricordiate che tutto ciò che imparate non serve a rendervi più tristi, ma a darvi la libertà. Ed ogni frammento di conoscenza che imparate da me in questi giorni in cui siamo insieme sembra che sia il disfacimento della personalità; deve esserlo. Ma questo non vuol dire che ciò che siete al di là della personalità non sia la bellezza quintessenziale di ciò che Dio è, perché lo siete. Non vi sto insegnando ad essere il divino che è in voi per poi dirvi che dovete rinunciare ad una vita di frivolezze sensuali per scegliere una vita di astinenza e austerità. Se Dio è astinenza e austerità, è maledettamente noioso; tornate alla vostra umanità.
    Dio invece non è soltanto colui che dà la vita, ma la natura stessa. Dio non è contenuto nel singolo essere. La sua forza vitale è la bellezza dei fiori, il verde, il vento, gli odori, ecc. Dio è la bellezza di tutta la vita.
    Se dite che queste cose sono monotone non avete mai incontrato la natura, né avete compreso i suoi misteri, la sua maestà e le sue bellezze. Ciò che sto per insegnarvi è che è la personalità che discute a favore delle sue limitazioni. Essa discute a favore di quello che è chiamato il suo sostanziale individualismo, che ancora implora di essere accettato.
    E se nessuno mai vi insegna a sognare il sogno illimitato, se mai nessuno vi insegna a respirare il respiro delle narici di Dio nella primavera, e nessuno mai vi insegna a guardare un cielo di mezzanotte e a contemplare i concetti dell’eternità, allora rimarrete separati per sempre da Dio.
    Dunque ciò che imparerete sull’Osservatore non è un oscuro, stantio, monastico modo di vivere. Mai e poi mai diventerete un Cristo astenendovi dalla vita; non importa chi ve lo dice. Nessuno mai ascende basandosi sull’astinenza. L’astinenza è un’evoluzione naturale non della vita stessa, ma della personalità che detta le leggi della vita; poiché quando finalmente conosciamo Dio, non siamo diversi dal vento nei nostri capelli e la nostra risata non è diversa dalle voci di un ruscello che mormora all’ombra di un salice. Siamo un’unica e sola cosa (leggere Siddharta).
    Il mio messaggio non intende dirvi di rinunciare alla vostra personalità. Sì, quello è il messaggio, ma il mio messaggio intende dirvi di rinunciare a quelli che voi concepite come i momenti di euforia della vostra vita e, quando lo farete, non sarete più intossicati, né sarete dipendenti dalle sostanze chimiche del provare piacere. Provare piacere è un luogo biologico, chimico. Dio, se lo siamo, non deve più cercare altrove per sentire semplicemente la meraviglia del proprio essere. È solo la nostra immagine (image) a farlo. Che cosa preferireste essere: limitati dallo spazio, dal tempo e dalla temperatura o illimitati per essere la totalità senza alcuna necessità?
    L’insegnamento intende dire a tutti voi: abbiate fiducia che quando imparerete la differenza tra la vostra immagine (personalità) e il vostro Osservatore, avrete trovato Dio, poiché ciò che ascolta le voci nella vostra testa è ciò che vogliamo essere. Non vorremmo mai essere le voci. Vorremmo essere sempre ciò che ascolta, perché quello è la divinità stessa.
    Dio non è noioso, ma la personalità lo è. Che sia compreso che l’Osservatore non è limitato, ma la personalità che argomenta lo è. Se dobbiamo argomentare a favore della nostra posizione, abbiamo già perso, perché ciò che siamo, non abbiamo bisogno di argomentarlo. Se la nostra libertà è la certezza dell’essere, non abbiamo bisogno di combattere per essa. Non è mai necessario uccidere un’altra persona per essere liberi. Quella sarebbe la via della vittima. La libertà è autodeterminata. Se abbiamo libertà di pensiero, abbiamo libertà di vita. Se dobbiamo combattere qualcun altro per avere libertà, significa semplicemente che stiamo combattendo una guerra per la libertà del tempo in relazione al nostro corpo, alla nostra personalità. Ma nessuno nell’esistenza carnale potrà mai portarvi via la libertà di sognare. E se voi non la possedete, come apice supremo di ciò che siete, allora siete già schiavi. La guerra ha a che fare con i corpi; non ha a che fare con i sogni. Ricordatevelo. Così sia.
    La verità non riguarda ciò che uno ha da dire. Quella è chiacchiera. Quella è filosofia. Sono paradigmi teorici. Verità è quando riceviamo la conoscenza e noi stessi ne facciamo esperienza. Allora, e soltanto allora, possiamo dire che è verità, perché è uno stato di essere riferito a se stessi.
    Vi ho già detto che vi amo? Voglio che sappiate che vi amo enormemente e che vi ho sempre amati, e sempre vi amerò. Siete persone eccezionali, eccezionali per la vostra moralità di esseri giusti e meravigliosi, poiché osate vivere fuori dei confini del pensiero comune. Facciamo in modo di non sprecare un solo momento di questo ritiro. Esultiamo dunque del fatto di essere insieme, approfittiamo al massimo di ogni singolo istante, mettiamo da parte il dubbio, e facciamo in modo di essere liberi abbastanza da dimostrare che quella che è chiamata la nostra mancanza si è stemperata nel Dio interiore. Così sia.

    Bere del vino come un maestro
    Dunque come vi è stato insegnato (meccanica quantistica), in ogni istante esistono sempre molteplici potenziali, e se estendiamo al futuro il modo in cui vogliamo creare la nostra vita – quando siete maestri potete vedere tutti i potenziali – allora potete scegliere quello che volete percorrere, quello di cui volete fare esperienza.
    Stiamo usando il vino per far cadere il velo in modo da aprirvi alla conoscenza perché essa possa diventare predominante dietro la personalità.
    L’atteggiamento è tutto. Non siamo qui per essere corpi migliori. E non siamo qui oggi per sbrigarci a concluder in modo che possiate sbrigarvi a concludere. Capite? Queste sono tutte argomentazioni della personalità. Siamo qui per far cadere il velo e far sì che questo giorno sembri eterno, e io so come farlo.

    L’iniziato nella battaglia campale
    Dopo alcune battaglie, quella che diventa una limitazione cronica è l’apatia. E voi sapete che cos’è l’apatia? Sono quei vecchi soldati che se ne stanno là seduti e dicono di aver già fatto tutto. Sanno come sarà la battaglia.
    È come dire: “Sono andato nel Field durante il ritiro e sono sopravvissuto, e penso di sapere di cosa si tratta”. Bene, chiunque fosse maestro del Field sorriderebbe semplicemente e si allontanerebbe per non mettere in imbarazzo la stupidità di un essere così sfrontato. Ma noi sappiamo che ogni volta che cambiamo soltanto un pochettino e andiamo nel Field, il Field cambia, e lo sappiamo bene ogni volta che affrontiamo il Tank (labirinto). Il labirinto ha davvero una vita propria.
    La natura direbbe che siete sciocchi perché noi evolviamo e cambiamo. Tutto potete sempre perfezionarlo perché state ritornando dall’esperienza alla riflessione sulla conoscenza. Non dovete rimanere seduti e vedere gli altri andare alla battaglia. Io vi sto chiedendo di combattere e di conquistare il vostro corpo, il vostro corpo emozionale, la vostra vita.
    Ebbene, io volevo lottare con Dio. Dio mi ha inviato una donna che mi ha dato una spada e ha detto : “Conquista te stesso”. Quindi si trattava di conquistare me stesso con una spada che ovviamente era destinata a qualcos’altro. Bene, ora cominciamo a capire che quel qualcos’altro era il fatto che nella nostra realtà ci sono gli specchi del nostro sé personale perché altrimenti, se non fossero noi stessi, essi non si troverebbero ora nella nostra realtà, non vi pare?
    Chi sarebbe dunque sopravvissuto nel creatore e nella sua realtà, quando si sapeva fin da principio che tutte le persone presenti nella mia vita erano anche creatori nella realtà, e che i creatori si sarebbero scontrati l’uno contro l’altro? E chi avrebbe vinto? Colui che non era il loro corpo. E Dio si sarebbe schierato al fianco di quella forza e avrebbe reciso la testa proprio del corpo che essa abitava. E voi potreste dire, beh, questo non ha niente a che fare con questo, invece, sì, ha a che fare con questo, perché è più facile andare in battaglia e uccidere qualcun’altro di quanto lo sia uccidere se stessi. Giusto? Potremmo ridurre in cenere una persona egoistica, che si fa piccola per la paura, e deliziarci nel farlo. Potevamo farlo ai miei tempi, e potremmo farlo a qualcun altro perché siamo ancora confusi con il concetto che ciò che è fuori di noi non è noi, ma in realtà lo è.
    Allora cosa succede passando dalla battaglia campale alla via del maestro? È la stessa cosa. Una attacco della vostra spada in un colpo analogico e le vostre preoccupazioni con quella persona sono finite, e affrontate la prossima. Capite?
    Il corpo emozionale ha nelle sue vicinanze, nella sua orbita, delle persone che sono esattamente pari a ciò che esso è, perché altrimenti esso non contribuirebbe ad agire nel corpo. C’è una connessione magnetica. Ecco perché diciamo che ciò che siamo consiste nel fatto che creiamo la realtà, e persone, luoghi, cose, tempi ed eventi della nostra vita rappresentano il nostro corpo emozionale.
    Come prendere allora quella che è chiamata spada per sconfiggere noi stessi in questo nuovo messaggio? Per prima cosa dovete rivolgerla contro voi stessi. Quello è il nemico. Quell’emozione è il mio nemico, che sia ipocrisia, o furto, menzogna, imbroglio, o insicurezza, diplomazia, senso di colpa, bisogno di essere desiderati – tutte cose che possono rientrare nel concetto di insicurezza – e c’è tutto un gruppo di persone che inseriamo nella nostra vita perché alimentino tutto questo. Innanzitutto dobbiamo eliminarle perché, facendolo, affrontiamo la parte emozionale del nostro corpo. E, ricordate, noi non siamo il nostro corpo. Esso è un abito. E questo corpo come abito è stato creato specificamente per svolgere il compito di un Dio che lo abita attraverso la realtà.
    Noi raccogliamo su noi stessi i cosiddetti parassiti del nostro ambiente. Per prima cosa dobbiamo togliere il parassita. Che cosa accadrà dopo averlo fatto? Avremo una piaga sul nostro corpo, un gonfiore. E si aprirà e ne uscirà del pus, il drenaggio della corruzione della piaga stessa. Ed è facile far rientrare in noi il parassita che consumerà la corruzione, e risucchierà via da noi il veleno. Ma che cos’è mai togliere il parassita e lasciare che la corruzione si apra e fuoriesca, dal momento che subito dopo avviene la guarigione? Infatti la fuoriuscita della corruzione è la guarigione stessa.
    Che differenza c’è dunque nel prendere le distanze dalla nostra vita che prima si svolgeva da esseri umani? Affrontiamo il problema, e il problema siete voi, così ecco, siete fuori da qui. Il corpo dice: “Povero me! Come hai potuto fare questo? Sto così male”. Bene, poi proviamo un senso di colpa e di vergogna: “Come hai osato! Sono stato impulsivo”. E guardate le conseguenze di tutto ciò. Il corpo è in una tempesta emozionale e voi dovete sedervi là e affrontarla, come la vedova o il vedovo che piange. Facciamolo pure anche qui.
    Chi è dunque la vedova o il vedovo della vostra conquista? Il nostro corpo emozionale. Così dobbiamo sederci là ed essere i conquistatori e dire: “Soffri. Soffri pure”. È quello che dovete fare. “Puoi soffrire, ma non riceverai nessun tipo di sollievo”. E vi posso dire che la più grande cura che ci sottrae alla parte mondana della nostra vita è la noia. E vi dico che questo corpo emozionale è molto astuto. Se non riceve alcuno stimolo, si annoierà, e guarirà; e quella piaga morirà. Lo so. Quindi ciò che è difficile riguardo alla marcia del maestro è che dobbiamo separare il nostro passato da noi, e questo riguarda le persone, i luoghi, le cose, i tempi e gli eventi. E la marcia successiva è più difficile che mai perché è la conquista emozionale che dobbiamo affrontare. Ma soltanto quando questo Dio avrà stabilito il controllo sulla sua armata saremo in grado di andare a Shambala. Non prima.
    Chi è qui e ci sta sinceramente direbbe: “Ho trovato la porta per l’eternità e per una nuova realtà, e voglio essere qui perché ora so che ho ripulito a fondo il mio passato. Le piaghe sono guarite sul mio corpo. Porto le ferite della mia vittoria, e sono davvero ansioso di vedere ciò che sta oltre l’orizzonte”.
    Ma non venite a dirmi che questa vittoria riguarda tutte le vittorie del futuro perché non è esatto.
    Questo lavoro è più duro di quanto lo sia mai stata qualunque marcia perché è intimo e personale. Il nemico in battaglia era impersonale. E tutto quello che dovevamo combattere allora era il nostro senso di coraggio e di fiducia. Ma quando si tratta della vostra personalità, quando si tratta del corpo stesso che indossate – quando sono gli stessi peptidi biologici, gli ormoni, i succhi del cervello, l’alchimia del corpo – quando questo è così vicino a casa, diventiamo ciechi perché non sappiamo distinguere il sé dal corpo. E guardiamo quella parete; e non siamo davvero certi del nostro territorio.
    E non siamo certi del nemico perché il nemico in qualunque istante potrebbe essere la stessa personalità su cui ci basiamo per creare i giudizi. E sapete, essa è abile, ma l’unica cosa che non farà mai sarà che non vi permetterà mai di distruggerla. Intavolerà trattative. Questo è il motivo per cui l’immagine è un diplomatico, un abile diplomatico. Sa come risolvere un conflitto senza rinunciare a nulla. E se parliamo di un diplomatico, parliamo di un diplomatico che non viene da Dio, ma dallo stesso corpo emozionale. Risolverà sempre i conflitti a suo favore – sempre.
    Quindi voi siete insicuri sul modo in cui state affrontando tutto questo. Lo sto affrontando dal mio corpo emozionale o lo sto affrontando dal mio Dio? Questo dunque è il problema. Ed il motivo per cui questa battaglia è così accesa e gli incidenti così grandi, che coloro che ne escono vittoriosi possono essere chiamati leggende e sono riveriti come leggende da chi ha preso parte alla battaglia. Costoro possono dire, mio Dio, non sono mai riuscito a diventare un maestro perché non sono mai riuscito a rinunciare al mio corpo emozionale. Non sono riuscito a rinunciare al mio corpo. Non sono riuscito a rinunciare alla mia immagine. Non sono riuscito a rinunciare al mio passato. Non sono riuscito a rinunciare a tenermi egoisticamente aggrappato alla mia sofferenza ed essa si è aperta un varco fino al presente. Non sono riuscito a rinunciarvi perché, mio Dio, chi sarei io? Sarebbe come lasciar cadere il mio scudo, la mia ascia da battaglia, la mia spada lunga, la mia spada corta, scendere dal mio cavallo e dirgli di andarsene via e poi semplicemente affrontare nudo il nemico. Per cosa al mondo potrei fare questo? Non posso farlo.
    Questo è dunque il motivo per cui ci sono dei livelli in questa scuola. E in tutte le Antiche Scuole di Saggezza, ci sono sempre state le persone eccezionali che escono da tutto questo, perché anche il più piccolo tra di voi strilla: “Io ho fatto questo”. Sapete, persino compiere la battaglia suprema diventa un credito per creare una vita migliore per voi stessi, ma migliore per voi stessi significa migliore per chi? Per la convalida del vostro corpo emozionale, della vostra immagine, del vostro corpo?
    E, sapete, può darsi che ci vogliano ancora mille altre vite prima che questi ritornino e dicano: “Bene, ho avuto la più splendida donna del mondo per diverse volte. Sono stato l’uomo più bello del mondo per diverse volte. Sono stato l’uomo più ricco. Sono stata la donna più ricca. Ho avuto la libertà. Sono stato il più libero di tutti”. Va bene, ma ora non vuoi fare il passo successivo? Vedete, può darsi che ci vogliano mille vite. Ci sono persone in questa scuola che non hanno finito con tutto questo – è troppo piacevole. Sapete, fa star troppo bene.
    Guardate gli anziani nel pubblico, sono giunti alla fine della loro vita e dicono: “Sono stato bello e avvenente, sono stato ricco e virile – ho avuto così tante donne”. O le donne possono dire: “Ho avuto un uomo proprio come lo volevo perché ero giovane e bella” – pensate forse che questo li conforti nella loro vecchiaia? Tutti diranno: “Nella mia vita ero pronto per qualcos’altro”. E questo significa che hanno oltrepassato la gioventù e si voltano a guardarla chiedendosi a che cosa è servita. E nessuno di loro vi dirà mai: “Voglio essere lo stesso che ero allora”. Ciò che vi diranno è: “Vorrei aver saputo a vent’anni quello che so oggi”. Giusto?
    E cosa rappresentano costoro nella psiche? La saggezza. Sono i saggi che dicono: “Se avessi saputo questo a vent’anni, non sarei mai invecchiato. Non avrei mai avuto bisogno di temere la morte, non avrei mai perso la mia bellezza, e avrei potuto incorporare nella mia vitalità la saggezza che conosco oggi. E sapendo questo, ora non dovrei più invecchiare di un solo giorno, non dovrei mai ammalarmi, avrei posseduto ogni cosa come saggezza e sarei stato il rossore della primavera”. Questo è l’ideale. State ascoltando? Dovreste farlo, perché se non lo fate sarete uno di loro uno di questi giorni. Sì, lo sarete. Il cimitero lo conferma. Nel cimitero non c’è una sola persona che non abbia pensato come voi nella vostra arroganza.
    Quindi questa battaglia è dura perché combattete la gioventù, gli ormoni, i peptidi, la consapevolezza corpo/mente, e il vostro tempo si consuma ogni giorno che passa.
    Quindi che cosa volete essere? Persone, luoghi, cose, tempi ed eventi sosterranno sempre le loro limitazioni rispetto a ciò che percepiscono come sé. E alla fine di quest’evento, nella vostra vita apparirà un nuovo essere che non sarà nessuna di queste cose. Allora sveliamo il più grande mistero che sia mai esistito – l’Osservatore – e incominciamo a distinguere l’Osservatore dal corpo e a definire nell’Osservatore una nuova condizione del sentimento e un potere nuovo.
    E forse alla fine di quest’evento direte: “Oserò adesso muovere guerra alla mia consapevolezza corpo/mente e alla mia personalità per seguire questo, oppure ritornerò ad essere un essere umano”.

    Entrare nel luogo che non conosce parola
    Questa conoscenza che oggi inizierete a praticare vi metterà in grado nel corso della settimana di iniziare gradualmente a distinguere tra Punto Zero e consapevolezza secondaria, e inizierete ad avere una netta linea di demarcazione tra le due e a far esperienza di entrambe.
    Quando riuscirete a vivere come Osservatore, manifesterete l’oro nelle vostre mani direttamente. Manifesterete il più fantastico dei sogni senza mai passare attraverso il corpo emozionale degli adattamenti. Allora l’esperienza di quei sogni sarà la leggerezza e la gioia, e capirete perché Dio ha un corpo. E ne farete esperienza al livello di sensualità. E se lo farete qust’anno, avrete trovato il santo dei santi, la sacra chiave per diventare un maestro e un Cristo.
    Due settimane e oltre non sembrano molto tempo, ma nella vita di una persona che è sempre ansiosa di balzare fuori dal letto per vivere la stessa vecchia vita, è molto. Ma il sacrificio che avete fatto venendo qui parla della grandezza che è in voi. E vi giuro, se non perdete lo slancio, verrà un giorno in cui la battaglia sarà finita, e uscirete in quel Field il giorno in cui meno ve lo aspettate, e andrete direttamente là dov’è la vostra carta, dove sono tutte le vostre carte. E incomincerete a ridere con una tale gioia che se vi mettessi nel Tank andreste direttamente al Vuoto perché avete trovato il luogo senza parole.
    E ciò che è appendice è caduto, e la piaga sta colando, ed ora c’è una crosta, e sta guarendo. E siete puliti, e sapete che l’avete ripulita e lavorata, e avete padroneggiato persone, luoghi, cose, tempi ed eventi. E vi trovate nell’avventura più grande che avreste mai potuto immaginare, perciò la vostra vita non può terminare a sessanta, settanta o ottant’anni; poiché una tale avventura richiederà perlomeno all’assalto duecento anni. Così vi onoro. Così sia. Vi amo.
    Facciamo un brindisi? Facciamo dunque questo brindisi dedicandolo a chi di voi è sinceramente alla conquista.

    Accetto la spada
    e accetto
    l’avventura.
    Così sia.

    Edited by Spirallout - 14/2/2006, 13:38
     
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  3. ViolapurO
     
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    Bellissimo!!!! happy.gif

    Chi accetta il piacere del corpo deve accettare anche il dolore che è il suo opposto.
    Eppure una via d'uscita c'è: accettare che non siamo un corpo! E non è un sacrificio...

     
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  4. Spirallout
     
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    Esatto, brava!

    Mi fa piacere che ti sia piaciuto smile.gif
     
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  5. Spirallout
     
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    Entrare in Contatto con l'Anima


    La missione della nostra anima è l’evoluzione del nostro patrimonio genetico
    E oggi cerchiamo di collegare il tutto e di metterlo insieme dandogli un seguito, in modo da riuscire in ultima analisi a discutere l’enigma dell’anima e il mistero del corpo e arrivare a rispondere alle domande su che cosa è l’anima, sul singolarissimo scopo che essa ha nella reincarnazione e su che cosa c’è da guadagnare dalla vita.
    Come facciamo a capire se stiamo vivendo la vita del nostro patrimonio genetico o la vita della nostra anima e del nostro Spirito, come facciamo a vederne la differenza?
    Cominceremo a parlare di quello che si chiama l’enigma dell’anima. E se prendete un pezzo di carta pulito – e il simbolo più grande dell’anima all’inizio è un libro – e se disegnate un libro, quel libro è chiamato il Libro della Vita; e le prime 36 pagine del Libro della Vita saranno intitolate “Involuzione: il viaggio nella massa e la caduta degli angeli”.
    Il Libro della Vita è un manuale, se volete, per una creazione che abbia uno scopo – che abbia uno scopo. Nella pagina di prefazione alle prime 36 pagine si leggerà: “Emanazione della Legge della Creazione; Compiere la Missione di Rendere Conosciuto lo Sconosciuto. Qui sono registrati per l’eternità i fatti e le avventure del mio viaggio”.
    L’anima quindi è una specie di registro perché ogni essere spirituale – che parte dal Punto Zero – deve avere un’anima, perché l’anima è ciò che mantiene la consapevolezza in forme che si possano ricordare. Senza anima non è possibile progredire. L’anima perciò è la memoria dello Spirito. Se comprendiamo questo e se visualizziamo l’anima come un libro la prima parte del quale è intitolata “Le Avventure dell’Involuzione”, possiamo immediatamente capire in che modo consapevolezza ed energia abbiano creato un tempo lento, distanza e spazio fino al punto in cui la consapevolezza stessa è diventata pesante nella forma della materia. E così poi abbiamo rallentato il tempo fino ad arrivare ad un punto di densità della coagulazione. Il nostro viaggio non consiste solo nel creare questo tempo rallentato, ma anche nel manipolare la materia di consapevolezza ed energia in forma di atmosfera fisica e nel darle una forma in modelli che chiamiamo vita. Quindi in questo vuoto denso e lento creiamo modelli di vita e potenziali che ci permettono di soddisfare le preferenze della nostra anima che deve essere co-creatrice con Dio e di rendere conosciuto lo sconosciuto, di creare, di organizzare un’esperienza, e poi di dissolvere la creazione in modo che l’energia possa essere ri-formulata in un modello più avanzato del precedente.
    Un esempio di questo lo avete se disegnate immagini di forme umane dell’antichità, e le disegnate partendo da una forma umanoide simile ad una scimmia, e lentamente lungo la linea del tempo vedrete che attraversando gesta epiche, quella creatura comincia a cambiare e a diventare quello che chiamiamo l’Homo erectus di oggi, e quel grandioso modello visivo vi permette di capire che all’inizio fu nostro compito rivestirci di un tempo denso, che chiamiamo materia, e che poi grazie a quel rivestimento abbiamo interagito nell'ambiente e creato modelli di quell’ambiente per fare esperienza della creazione. E capite che il passato diventa passato quando non serve più. Quando non serviva più, era nostro compito, come Dei, dissolvere la creazione passata e riformularla in un nuovo modello che ci sfidasse, spingendoci sempre verso un punto che chiamiamo ri-formazione per ri-formarlo in qualcosa di persino più grande.
    È così che in questo meraviglioso viaggio possiamo avere tutta l’eternità per ri-formare la vita e con questo, ri-formare noi stessi.
    Che cos’è che non abbiamo perfezionato quando noi tutti siamo discesi? La perfezione è una limitazione, e se mai la raggiungessimo, diventerebbe ben presto imperfetta perché la mente la sorpasserebbe sempre. Capite? Da un punto di vista molto infantile potremmo chiederci perché siamo dovuti cadere se eravamo già perfetti. Non siamo caduti fuori dalla grazia, bensì attraverso la grazia. In verità, la caduta non fu un peccato, ma piuttosto un obbligo, ed è per far avanzare la mente di Dio nelle profondità del potenziale creativo che siamo qui. Stiamo lavorando per la ri-formazione dell’alveare stesso. Capite?

    Come imparare a distinguere la voce del nostro Spirito
    L’anima è ciò che cristallizza il momento per tutta l’eternità. Quindi senza l’anima non avremmo direzione in cui operare e in verità funzionare. La nostra anima è il nostro registro e il nostro manuale. Ci riferiamo all’anima quando abbiamo bisogno di riformazione.
    È l’anima che ci dà la direzione da seguire. È la mappa stradale.
    Se non aveste questo, cadreste nella disgrazia della carnale disgrazia. Disgrazia della carne significa semplicemente permettere che l’unica realtà sia quello che il nostro corpo ci detta di essere. È diventare l’animale carnale. Il corpo è animalistico. Lo deve essere per vivere nel regno della natura. Quando cadiamo in disgrazia, significa che seguiamo gli istinti del nostro patrimonio genetico piuttosto che l’urgenza dell’anima di compiere il nostro viaggio. E allora può essere complicato, perché come si fa a dare ascolto alla propria anima? E come si fa a cogliere la differenza tra il cervello che semplicemente ripete i suoi pensieri e l’anima che comunica con voi e vi dice che via prendere?
    L’anima quindi è il bagaglio che portiamo con noi di incarnazione in incarnazione. L’anima ci permette di misurarci al di là della disgrazia del nostro patrimonio genetico. E alla fine di ogni vita rivediamo la nostra incarnazione passata e veniamo soppesati in base ad essa. E chi lo fa? È Dio che pesa l’anima mettendola a confronto col peso del corpo. L’anima ripropone fino in fondo quello che le è stato permesso di creare e di riformare.
    E si vede se si è permesso all’anima di raggiungere un solo punto di ri-formazione – ricordate che ri-formazione è la ri-formazione del passato.
    E quando il corpo dell’essere perisce, non vediamo l’ora, nella revisione della vita dell’anima, di scoprire quanto bravi siamo stati a dissolvere quello che non era più utile in questo regno e a farlo risorgere e a ri-formarlo per un nuovo paradigma, un nuovo modello, un nuovo pensiero. È questo che non vediamo l’ora di fare, perché il nostro viaggio qui non consiste nell’aggrapparci al passato, bensì nel lasciarlo andare. Il nostro viaggio qui è come quello di un conquistatore. Siamo qui per conquistare, e se conquistiamo in accordo con la nostra anima anziché con il nostro corpo, conquisteremo il corpo umano. E quando l’abbiamo fatto e abbiamo impregnato la nostra anima al di sopra e al di là della natura del nostro corpo, se la nostra anima ha influenza sulla nostra natura carnale, allora possiamo superare l’eredità del nostro patrimonio genetico nella forma di un nuovo corpo. L’anima che abbiamo sviluppato nella nostra vita verrà fatta passare alla prossima vita come nuova forma genetica. Ora siamo restituiti al seme dell’umanità più grandi di quanto eravamo quando siamo arrivati. Questa si chiama continuità della ri-formazione.

    L’anima è alla ricerca della controversia, del cambiamento
    Può suonarvi piuttosto irritante, ma l’anima ricerca la controversia. L’anima è un fuochista, la genetica è un pompiere. L’anima, come un cavaliere di morte, è ciò che abbatte il vecchio, la natura civilizzata, e lo trasforma, lo riforma nella nuova natura.
    Una persona che ha un’anima attiva è uno o una che è profondamente diverso da quelli della sua tribù. È un’anima che non conosce riposo perché riposando si addormenterebbe in uno schema di tempo genetico.
    Alcune persone sono così: per lo più è proprio dopo la nascita che sono chiari e consapevoli al massimo. Essi non si identificano con il loro ambiente.
    Poi arriva un’opportunità nella vita. È come se l’anima si addormentasse e il patrimonio genetico prendesse il comando. Questa è la norma per tutti quelli che si reincarnano. Nella pubertà si crea la tempesta emozionale della polarità. In questo periodo l’anima viene completamente sminuita e devastata perché il corpo ora entra proprio nella fase della propagazione, quindi l’energia si raccoglie nel serpente alla base della spina dorsale e attiva tutto il corpo umano per prepararlo alla procreazione. E l’anima è totalmente calma e silenziosa.
    Più tardi nella vita, in particolare dopo i trentacinque anni di età, inizia l’età dorata e c’è il momento in cui l’anima comincia a ravvivarsi all’interno della forma umana. E si ravviva perché l’essere è diventato più vecchio e più saggio. L’anima ha permesso al corpo di essere folle, arrogante, ha permesso al corpo di condividere la sua intimità. Gli ha permesso di fare tutto. E poi quando esso diventa più vecchio e più saggio, arriva un mattino in cui l’anima comincia a parlare, e si avverte qualcosa che urge dentro. È come se qualcuno vi sussurrasse qualcosa, ma il vostro cervello non riuscisse a decifrarne le parole. L’anima che esce deve farsi strada attraverso la grossa membrana dell’eredità genetica. Deve vincere sulla fitta programmazione della rete neurale che tutti chiamano atteggiamento. Così l’anima può emergere attraverso i densi strati dell’addestramento genetico, ambientale e neurale. Fino a quel punto il corpo era proprietario del suo territorio e l’anima ha dovuto perciò nascere nel bel mezzo di quella proprietà territoriale. Qualche volta, molto raramente, l’anima nasce nella gioia. La maggior parte delle volte nasce nella devastazione.
    È la memoria dello Spirito che si sta facendo strada. E ciò che ne deriva è una guerra. Una guerra che può proseguire per tutto il resto della vita. E chi è che sta lottando? Questa battaglia crea persone maniaco-depressive. Crea persone infelici.
    E gli individui che sembra non riescano a trovare alcuna gioia scoprono solo che c’è un gran buco dentro di loro, quel gran buco è il momento maturo dell’anima, perché quando le persone arrivano completamente alla fine delle proprie soluzioni e alla fine dei propri selvaggi istinti animali, quando sono distrutti e sono a pezzi, quello è il momento della nascita del nuovo cielo e della nuova terra.
    Che cos’è quindi il sorgere dell’anima? È il momento in cui l’anima si fa avanti e impone la sua volontà al cervello umano e alla mente umana del suo ospite. Impone una volontà che spesso significa che l’essere umano distruggerà il suo passato perché l’anima possa risorgere. È la storia della Fenice. È questo che significa.
    Quando l’anima giunge al suo mattino ed essa è colma di radiosità e di luce e ottiene il suo obbiettivo, quando lo fa, allora l’essere umano è immerso in una totale pace, tranquillità e beatitudine perché ha realizzato il suo scopo. E non c’è denaro, non c’è donna, non c’è uomo, non c’è tribù, non c’è cultura, non c’è religione, non c’è Dio che possa offrire un’estasi come quella che offre il mattino dell’anima quando attraverso la forma incrostata dell’umanità essa conquista la capacità di fare il lavoro per il quale era stata mandata qui dal suo Dio.

    La potente volontà della natura di sopravvivere e la stabilità sociale
    Gli esseri umani hanno un filo genetico contrario che scorre attraverso di loro, ed è contrario perché c’è una grande e potente propensione della natura a sopravvivere per le specie più grandi, per i suoi grandi. Quindi la natura ha instillato nel suo regno una forte volontà di vivere, una forte volontà di sopravvivenza della specie.
    Orbene, nell’essere umano civilizzato, nella sua cultura tribale, c’è un potente bisogno di sopravvivere. Questa è la ragione per cui la tribù è costruita attorno a un nucleo centrale che è sia religione che legge, e per cui la legge è semplicemente quello che la tribù concorda di appoggiare per il suo sostentamento e la sua capacità di sopravvivere.
    La natura della tribù insiste sulla conformità. Se non c’è conformità, c’è il crollo del sistema tribale. Una tribù che non prospera sarà distrutta perché essa è forte solo come lo è il vincolo più debole.
    La volontà dell’essere umano di vivere e propagarsi è potente. Volontà di sopravvivere significa che dovete essere d’accordo con le leggi e la religione della vostra tribù e, se lo fate, sarete protetti. Nell’elemento umano c’è bisogno di trovarsi e di socializzare e di concordare. Nell’elemento umano c’è bisogno di guida e di legge e questo ci rende civilizzati e quindi produttivi.
    Orbene, la forza che lega insieme l’umanità può essere sia la sua salvezza, sia la sua distruzione. Se la tribù non si evolve e non si adatta al cambiamento, la natura la distruggerà. Capite? Questo è il compito della natura. Di fronte ad una persona di forte volontà, non dobbiamo essere troppo veloci a giudicare, chiediamoci che tipo di volontà stia agendo in quella vita umana. È volontà di sopravvivere? Se lo è, significa che quell’essere ha problemi con la conformità nella tribù. La sua natura è quella di conformarsi per essere accettabile. La sua anima è contraria a questo. La sua anima è per ri-formare. Capite ora?
    La maggioranza delle persone hanno avuto vite in cui l’anima non è emersa per nulla perché eravate geneticamente collocati in una cultura che impediva chiarezza di mente e indipendenza perché questo, come sappiamo, costituiva una minaccia per la tribù, così avete vissuto un’intera vita nella paura. Sentivate urgere qualcosa, ma non vi avete mai risposto. Così avete attraversato il ciclo della vita umana: siete nati, avete ricevuto un’istruzione, eravate radicati nella legge e nella religione, avete risposto alla richiesta culturale di procreare, avete generato figli, siete stati mercanti, siete stati nobiluomini, avete allevato i vostri figli in stretta conformità con la legge e la religione, e lentamente, mentre la vostra vita entra negli anni d’oro, la vostra saggezza comincia a brillare, ma è meglio non fare niente perché è troppo tardi, e poi morite. Quello che è accaduto è che voi, come corpo, avete avuto una magnifica vita senza sfide. La vostra anima, d’altra parte, è stata repressa tutta la vita perché non ha aggiunto o cambiato, ossia ri-formato, il suo ambiente. Capite?
    Quello che accade alle persone quando cominciano a ricercare una vita spirituale, è che c’è un richiamo dentro di loro, come fosse proprio qui nel quarto sigillo, e lo è. E quel richiamo dice semplicemente: “Ho fatto tutto quello che un uomo o una donna possono mai aver fatto in questa cultura. Ho viaggiato, sono giaciuta con molti uomini, sono giaciuto con molte donne, ho bevuto, sono stato malato, ho fatto questo, ho fatto quello”, e quello che comincia ad accadere è che cominciate a chiedervi quale sia il significato della vita.
    Quando la vita spirituale comincia a chiamare, è il risveglio del guerriero interiore. E quello che cerca è la sua vita. E il vostro viaggio vi porta verso luoghi e persone che nei loro atteggiamenti sono molto simili a una tribù, tranne che è una tribù spirituale. Ma è tuttavia una tribù.
    E che cosa accade quando cambiate e tornate alla tribù? La tribù è arrabbiata con voi. Voi avete infranto le loro leggi e i loro accordi e causate problemi. La stabilità della tribù è scossa dalla vostra ovvia incapacità di conformarvi. Capite? Be’, quello che di solito accade alle persone che hanno una forte volontà di sopravvivere è che tornano alla tribù e fanno dei compromessi.
    Così quello che diventano è diplomatici invece che esseri spirituali realizzati. Hanno un desiderio, ma sono deboli nel corpo. Non riescono a portare quel corpo al cambiamento perché la forza del bisogno di sopravvivenza è più forte del bisogno di ri-formazione. È per questo che la maggior parte delle persone lungo il viaggio spirituale non rinunciano mai all’accettazione della loro famiglia, dei loro amici, del mondo. Di solito muoiono molto miseramente perché era la loro ora, e nella loro ora non sono riusciti a dar vita alla loro anima perché avrebbe voluto dire ostracismo. Avrebbe voluto dire che eravate peccatori, che avete infranto la legge, che non avete tenuto fede all’accordo nella tribù.
    Orbene, vi devo dire che non sono molte le persone che hanno una tale volontà spirituale da riuscire a superare il potere dell’accordo genetico. E il viaggio spirituale allora può essere che dedicate tutta la vostra vita a tentare di avere la forza di far emergere la vostra anima. E potete non riuscirci mai per tutta la vostra vita, e potreste dire: “Nella mia vita ho perseguito la vita spirituale, ma quando ho capito che cosa significa vita spirituale, non ho avuto la forza e non ho avuto il coraggio di dedicarmi ad essa perché avevo una gran paura di perdere la mia vita, la mia ricchezza, la mia famiglia e la mia reputazione”. Così l’anima lascia il corpo e andiamo a rivedere la luce.

    Ri-formare l’assetto della mente per il bene delle nuove generazioni
    L’anima perciò dà un’occhiata a quella vita e capisce che non aveva avuto l’opportunità di nascere per completare e ri-formare, e allora viene attratta in un altro corpo. Se non è molto forte, se lo Spirito non è molto forte, ma lo è la personalità, la personalità sarà attratta in un altro corpo e l’anima avrà poco da dire su questo.
    Se l’anima invece quando esce si rifiuta di obbedire e cambia il suo programma su quell’essere, allora abbiamo una guerra tra diverse personalità. Abbiamo un’anima che ri-formerà la mente del suo ospite, e questa è la sua realizzazione. E poi durante la vita abbiamo persone molto travagliate. Travagliate perché abbiamo un’anima che è determinata a ri-formare un assetto mentale per il bene delle generazioni future.
    Così allora abbiamo una vita di vero e proprio caos, di instabilità. Abbiamo una persona che riceve qualcosa e appena lo riceve non ne è contenta. Abbiamo una persona che non riesce nemmeno ad accettare l’amore perché è quasi come se la sua anima non lo volesse, perché se no si addormenterebbe nella tranquillità. Berrebbe le acque inebrianti della dimenticanza. È quasi come se l’anima, come tempesta, spingesse nell’individuo fino al punto che l’unica volta che egli prova amore e pace è quando nasce l’individualismo. E quella nascita è un amore più potente di qualsiasi amante voi possiate mai immaginare. E quando quella nascita avviene, l’anima ha portato a termine il suo compito e da quell’essere umano le viene dato un nuovo seme genetico per le future generazioni, ossia per se stessa. Capite?

    Il modo di pensare per un ri-formatore è progressivo, elevato e immortale
    Sin dalla vostra caduta, non siete mai stati più grandi del quarto piano. Siete stati incarnati ed ipnotizzati qui. Siete stati progenitori di culture che hanno creato una massiccia stagnazione. Il vostro compito sarà l’assoluta ri-formazione di voi stessi, che alla fine porterà alla ri-formazione della specie umana.
    Andare contro la paura della morte e ri-formare è un atto potente.
    La chiusura di mente è il sintomo di una cultura civilizzata. È il sintomo dell’accordo tribale. La chiusura di mente assicura continuità. L’apertura di mente assicura l’anarchia e il crollo della tribù, sia che con questo si intenda la famiglia, o si intenda la nazione, o si intenda il mondo. La chiusura di mente tiene insieme la civiltà.
    E voi quanto chiusi di mente siete? In che cosa osate credere e a che cosa non osate pensare? Sarà proprio verso quello a cui non osate pensare e con cui non trovate armonia che la vostra anima vi spingerà ad aprirvi. Quello in cui non credete è ciò di cui la vostra anima è alla ricerca, la ri-formazione, ri-formare una linea genetica perché non sia ignorante – che è il peggiore peccato di tutti – perché sia bene informata.
    E un ri-formatore non fa mai del male, ma gli viene sempre fatto del male. E chi fa del male ai ri-formatori? Quelli che hanno così paura che i ri-formatori facciano del male che si affrettano a fare del male e a distruggere quella mente aperta per poi definire quella una buona azione.
    I ri-formatori non ri-creano il passato. Un ri-formatore è uno che progredisce nella continuità del pensare in modo elevato.
    E l’anima di un ri-formatore è terrificante e nello stesso tempo incute rispetto perché, come qualcuno di voi ha detto, sono cannoni sciolti. Queste anime sono esseri che quando sono alla fine della vita, scrutano questa vita e vedono che hanno cavalcato il cavallo dell’umanità in modo superbo. E hanno lasciato sulla loro scia un po’ di cambiamento, anche se quel cambiamento passerà attraverso i figli che hanno generato. E chi è stato testimone della loro marcia, sarà cambiato, ed essi lo sanno. Tutto quello che devono fare è influenzare una sola persona. Influenzare una sola persona.
    Essi crescono nella forza dell’anima invece che nell’umanità. E la prossima volta che nascono, sono così potenti nel loro Spirito che sono padroni dell’essere umano. Tornano come esseri consapevoli che lavorano attraverso la loro anima, il loro Spirito. Si riferiscono al loro Libro della Vita in tutte le loro azioni. Sono esseri elevati e sempre soli in questo mondo perché ciò che attrae l’animale carnale non ha nessuna attrattiva su di loro.
    Quando quella vita è finita, tornano. Allora sono esseri solitari e tornano come piena consapevolezza ed energia. Hanno completato il viaggio della loro anima. Ora tornano, e questa è l’ultima volta. E tornano e non c’è nulla per loro per cui tornare se non l’aver vissuto una vita senza bisogno, e sarà quello che faranno.
    E poi rinascono in civiltà che fanno trasalire la mente, che hanno culture che nemmeno riusciamo a concepire, in un’altra ricerca che porta la ri-formazione a un livello più grande e più importante, e hanno da molto tempo dimenticato la barbarie, l’egoismo, la rabbia, da molto tempo hanno dimenticato il compromesso, da molto tempo hanno dimenticato il bisogno di identità umana. Allora la loro anima chiude il libro dell’evoluzione.

    Due chiavi per valutare il dono della vita
    Ci sono sempre due modi di vedere il dono della vita: dal livello della nostra anima o da quello del nostro patrimonio genetico. Se cominciamo a capire questo, possiamo vedere che la ragione per cui sembra che il caos attraversi la nostra vita è che sono presenti i venti del cambiamento, che non sono dovuti alla tolleranza genetica, ma all’intolleranza dell’anima. E sono questi cambiamenti a cambiare il corpo fisico per la prossima incarnazione.
    E allora tutti ci sfidano. Se nella nostra vita non abbiamo nessuno che ci sfidi su qualche fronte, allora siamo quelli che si chiamano pacifisti, perché i pacifisti in realtà blandiscono tutti per ottenere l’accordo, perché la tribù deve avere membri concilianti. Nella tribù deve esserci consenso. Così se la vostra vita è colma di tranquillità, è la tranquillità della vostra umanità o è la tranquillità del vostro Spirito?
    Se siete la tranquillità dello Spirito, questo generalmente indica che siete vissuti in un box in cui avete permesso che si fossero solo persone che erano d’accordo con voi, solo persone che amano quello che siete e che voi amate come sono. Persino le persone che non vi piacciono le lasciate vivere con voi perché in questo c’è quell’amore che gli umani hanno quando giudicano gli altri, e perché è molto importante per loro avere persone nella loro vita che ricordino loro quello che essi non sono. Ed è di solito questa compiaciuta indifferenza ad essere l’azione strumentale che distrugge la magia in una relazione.
    Se avete bisogno di dominare, il bisogno di dominare è una legge culturale. Se avete bisogno di essere remissivi, anche questa è una legge culturale. Se invece avete un’inclinazione a non preferire nessuna di queste due posizioni, né a desiderare di far loro guerra, ma a fiorire come individui, nella vostra scia causerete tutte questa cose. Le persone che non si sono risvegliate hanno nella loro vita nemici e amanti e tutto quello che li mantiene in un box e che ricorda loro che se non si comportano di conseguenza, perderanno il box. Ma sono tiranni perché concordano psichicamente con tutti in quanto tutti concordano. È una società segreta. E se non concordano, allora c’è l’ostracismo della società segreta e tribale.
    L’anima sa tutto su questo.
    La nascita di un’anima è la voce della saggezza. E, come ora abbiamo imparato, una persona saggia è una persona che vede la vita dal punto di vista dell’Osservatore e, ora possiamo tranquillamente dirlo, dal punto di vista dell’anima. E coloro che lo fanno non conoscono né attaccamento, né distacco; semplicemente sono. L’anima emerge in un individuo che per essere saggio non ha bisogno delle trappole della sicurezza umana. È semplicemente l’anima che parla in quanto se stessa.
    Noi non siamo qui per essere una tribù. Siamo qui per creare e ri-formare. Siamo qui per rendere conosciuto lo sconosciuto.
    Ci sono alcuni di voi che non arriveranno a imparare la differenza tra il viaggio dell’anima e il viaggio umano. A voi si offrirà un cambiamento geofisico, geologico e cosmologico assai traumatico e drammatico, che ora sta accadendo e per questo – a coloro che ascoltano e sentono e sono consapevoli e sopravvivono – sarà poi offerto il dono di una nuova epopea e di una nuova era che porta nuove sfide in forma di adeguata sopravvivenza, e una coesistenza con la natura e le sue leggi che sfideranno persino le persone più aperte.
    Ma perché dobbiamo vivere in un periodo di questo genere? Perché l’anima lo desidera. Non è la nostra umanità che lo desidera; essa ne è terrorizzata. L’anima non ha paura. L’anima è alla ricerca di tempi così epici, perché a muovere l’energia attraverso il caos è davvero la mano di un maestro, ed è questo che essa cerca.
    E coloro che verranno spazzati via in un batter d’occhio si troveranno intrappolati, rivedranno la vita secondo il senso di una cultura, e vedranno quanto sono stati avventati a girare le spalle alla natura e a coloro che spingono verso la sovranità e l’autosufficienza. E la prossima volta che torneranno, saranno più consapevoli di doversi preservare e preparare, perché il loro istinto sarà che le cose cambiano, in accordo con le rapide leggi della natura, che chi non rispetta il cambiamento sarà distrutto, e che chi sopravvive sarà l’eletto che ripopolerà la terra.


    Edited by Spirallout - 19/2/2006, 16:57
     
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  6. Spirallout
     
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    Mini-Glossario di Ramtha


    Anima – Ramtha definisce l’anima il Libro della Vita in cui l’intero viaggio dell’involuzione e dell’evoluzione dell’individuo è registrato in forma di saggezza.
    Consapevolezza – La consapevolezza è figlia della contemplazione che il Vuoto ha fatto di se stesso. È l’essenza e il tessuto di tutto ciò che è. Ogni cosa che esiste ha avuto origine nella consapevolezza ed è stata manifestata nella realtà esterna dalla sua ancella, l’energia.

    Consapevolezza – La consapevolezza è figlia della contemplazione che il Vuoto ha fatto di se stesso. È l’essenza e il tessuto di tutto ciò che è. Ogni cosa che esiste ha avuto origine nella consapevolezza ed è stata manifestata nella realtà esterna dalla sua ancella, l’energia.

    Consapevolezza sociale – È la consapevolezza del secondo piano e della banda di frequenza dell’infrarosso. È chiamata anche image della personalità umana e mente dei primi tre sigilli. La consapevolezza sociale si riferisce alla consapevolezza collettiva della società umana. È l’insieme di pensieri, assunzioni, giudizi, pregiudizi, leggi, moralità, valori, atteggiamenti, ideali ed emozioni della fraternità della razza umana.

    Corpo emozionale – Il corpo emozionale è l’insieme delle emozioni, degli atteggiamenti e degli schemi elettrochimici del passato che definiscono la personalità umana di un individuo. Ramtha lo descrive come la seduzione di chi non è illuminato. È la causa del ciclo delle reincarnazioni.

    Cristo – Cristo è il nome dato a tutti quegli individui che hanno dominato il piano fisico e conquistato la morte. Il Cristo nella persona umana si riferisce al Dio interiore, all’aspetto divino della persona.

    Dio – Dio è il punto di consapevolezza che è scaturito dal Vuoto che ha contemplato se stesso. È consapevolezza ed energia che esplorano e rendono conosciuti i potenziali sconosciuti del Vuoto. È l’essenza onnipotente e onnipresente di tutta la creazione.

    Field – Il campo. È il grande campo dove vengono praticate alcune discipline.

    Grande Opera – La Grande Opera è l’applicazione pratica degli insegnamenti delle Scuole di Antica Saggezza. Si riferisce alle discipline grazie alle quali la persona umana diventa illuminata e si trasmuta in un essere immortale e divino.

    Image – Immagine. L’image si riferisce alla consapevolezza sociale. Si riferisce anche alla mente prodotta dalla rete neurale o dalla personalità.

    Karma – Il karma è la naturale conseguenza dei pensieri e delle azioni di una persona. Il karma comprende tutte le questioni, gli atteggiamenti e le emozioni non risolti che una persona non ha ancora fatto propri come saggezza. Le questioni non ancora risolte dall’anima sono la vera causa del ciclo ripetitivo della reincarnazione.

    Osservatore – Si riferisce all’Osservatore che fa collassare la particella/onda della meccanica quantistica. Rappresenta il vero sé, lo Spirito, la consapevolezza primaria, il Dio all’interno della persona umana.

    Personalità – La personalità è la consapevolezza secondaria, la consapevolezza specchio, il viaggiatore che ha dimenticato la sua divina origine e il suo divino retaggio.

    Punto Zero – Si riferisce al punto di consapevolezza originario creato dal Vuoto attraverso l’atto del contemplare se stesso. Il Punto Zero è il figlio originario del Vuoto.

    – Il sé è la vera identità della persona umana. È l’aspetto trascendentale della persona. Si riferisce all’Osservatore, alla consapevolezza primaria.

    Sette sigilli – I sette sigilli sono i potenti centri di energia che costituiscono i sette livelli della consapevolezza nel corpo umano. Le bande auriche tengono insieme il corpo fisico in accordo con questi sigilli. In ogni essere umano l’energia esce a forma di spirale dai primi tre sigilli o centri. L’energia che pulsando esce dai primi tre sigilli si manifesta rispettivamente come sessualità, dolore, o potere. Quando vengono sbloccati i sigilli superiori, viene attivato un livello più alto di consapevolezza.

    Shambala – È il nome di un’antica foresta che esisteva nella zona della regione a Nord-Est del fiume Indo ai tempi della vita di Ramtha.

    Vuoto – Il Vuoto viene definito come “il vasto nulla materialmente, ma tutte le cose potenzialmente”.
     
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  7. Spirallout
     
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    Workshop, 5 - 7 maggio 2006


    + news:

    ALTRI EVENTI IN CALENDARIO:

    RITIRO PER STUDENTI PRINCIPIANTI CON RAMTHA 15 – 23 AGOSTO 2006

    RITIRO PER STUDENTI AVANZATI CON RAMTHA 23 – 30 AGOSTO 2006
     
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  8. Arwen.
     
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    Allora... calma fans... Io sto prendendo visione di tutta questa montagna di materiale... sto leggendo un libro gentilmente regalato da Spirillo... che dire... Alcune cose mi hanno molto colpita, su altre sono molto dubbiosa o cmq non le ho capite bene.
    Personalmente mi pongo di fornte alla cosa in modo molto curioso [nel senso vero della parola curiositas] e con meno pregiudizi possibili. E' molto difficile abbandonare certe idee inscatolate che abbiamo fisse nella testa. Però non vedo perchè non provare.
    Se io avverto degli stimoli positivi, e quindi forse davvero può fare bene a me, perchè non provare?
    Questo è quello che penso.
    Mi guardo intorno, provo e verifico se per me è importante, se io ci trovo cose che davvero mi corrispondono. Non voglio escludermi niente.
    Del resto, si tratta della mia vita. Sarebbe un peccato lasciarsi sfuggire qualche occasione.
    Ci voglio provare, non mi interessa quanto sia logico.

    In fondo cosa c'è da perdere?
    Io finora ho solo trovato. Ed ho fatto davvero poco.

    E poi è ancora meglio se questi suggerimenti mi sono date da persone a cui voglio bene. Motivo in più per dare una possibilità di fiducia.

    Volevo chiedere che differenza c'è tra Workshop e ritiro...

    Edited by Arwen. - 11/3/2006, 11:21
     
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  9. Spirallout
     
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    Il Workshop è un mini-ritiro che dura 3 giorni e funge da introduzione alla scuola di Ramtha.


    Riporto testuali parole:

    Scuola di illuminazione di Ramtha, Workshop introduttivo per principianti

    La scuola di illuminazione di Ramtha RSE è lieta di proporre anche quest'anno in Italia un workshop introduttivo rivolto a tutte le persone interessate a conoscere più da vicino la scuola e gli insegnamenti di Ramtha.

    Durante il workshop verranno proposti su video alcuni dei più imporatanti insegnamenti di Ramtha e di alcuni dei maestri da lui scelti ed istruiti e verranno insegnate alcune discipline di base che permetteranno ai partecipanti di mettere in pratica gli insegnamenti e di fare direttamente esperienza.

    I partecipanti impareranno:

    - a sperimentare il potere della mente che ogni essere umano possiede

    - ad accedere ai livelli più elevati della mente per cambiare il passato e vedere il futuro.

    - a conoscere il segreto della manifestazione attraverso l’uso appropriato del cervello.

    - Le quattro malattie della mente che devono essere superate per poter intraprendere il vero viaggio spirituale.

    - la Biologia del cambiamento

    - L’Effetto Osservatore della fisica quantistica che crea l’esperienza attraverso il pensiero intenzionale.



    In altre parole, ti danno un background di base e ti insegnano la tecnica fondamentale della scuola, il C & E. Questo già da solo vale il prezzo del mini-corso.

    Più, il Sending & Receiving, "trasmissione del pensiero".

    Questo, di base. Poi non so cosa faranno di preciso quest'anno, sicuramente ci saranno alcune novità rispetto a quando lo feci io.

    Il Workshop è gestito e messo in opera dagli studenti italiani autorizzati, dei quali Irene Rizzoli è la coordinatrice. Non ci sono nè Ramtha nè i suoi masters.


    L'event è completamente diverso.


    Dura 8 giorni (di fuoco) di solito, c'è Ramtha (e questo cambia tutto) e i master della RSE autorizzati da lui ti insegnano direttamente.

    Mentre il Workshop è, come dire, più "rilassato", l'event è un concentrato di esperienze incredibili. Nel primo si è, magari, un centinaio di persone. All'event sono intorno al migliaio, e questa è un'ulteriore differenza.


    Questo, a grandi linee wink.gif
     
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  10. s.6menow
     
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    Misà che quest'anno salto.Troppe spese ultimamente..... sad.gif
     
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  11. Arwen.
     
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    Il Workshop a meno che non cambi qualcosa (nei miei pensieri) me lo farò.

    Infatti sto cercando lavoro perchè sono senza una ghella anche io...
    Anche perchè ho anche la Cina in ballo... che trip quest'estate smile.gif
     
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  12. Waterkiss
     
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    CITAZIONE (Spirallout @ 22/2/2006, 12:14)
    RITIRO PER STUDENTI PRINCIPIANTI CON RAMTHA 15 – 23 AGOSTO 2006

    ...per tentare tenta,...

    ma c'è ogni anno, dunque?

    Edited by Waterkiss - 21/3/2006, 23:25
     
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  13. Arwen.
     
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    Sì.

    Ti aggreghi? smile.gif
     
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  14. Spirallout
     
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    Non è sicuro che ci sia ogni anno, perchè è Ramtha che decide tutto quanto e dà le direttive.

    Potrebbe anche andarsene domani e non tornare mai più, per quanto ne sappiamo.


    Se entrerete a far parte di questa scuola, aspettatevi l'imprevedibile e oltre, perchè è così che funziona.


     
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  15. Giant Step
     
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    Costo?!
     
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191 replies since 21/11/2004, 17:02   4309 views
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