La sera del 30 agosto queste sono state le prime note dopo 13 anni per me e Ramaya. Mi aspettavo di percepire qualcosa di scuotente, simile a una commozione, ma così non è stato. Forse c'era in ballo troppo e troppo mescolato (svariate birre incluse). Solo con Pneuma e "We are spirit" si era sbloccato qualcosa del genere.
Bene, ad oggi dico che nessun pezzo quanto la titletrack è cresciuto tanto, ascolto dopo ascolto. Quel brivido si è fatto attendere ma ripaga, eccome. Gli ingressi uno alla volta, tutta la prima strofa... Picchi assoluti.
Io ad oggi voto Pneuma. Per un motivo o per l'altro se la giocano tutte, comunque. Sicuramente il trittico Pneuma-Invincible-Descending è commovente, il cuore dell'album. 7empest è una raffica di botte in testa.
A questo proposito, ragazzi, su di me l'impatto emotivo di un album del genere, e di MJK in particolare, non è affatto smorzato. Sarà che, proprio perché centellinate, le sue parole acquistano peso specifico, quasi vi si condensassero le fatiche e difficoltà connesse alla gestazione del tutto. Diversamente da 10,000 Days, ma sanno ancora molto di personale.
Il suo attacco in Pneuma e in Culling Voices, Invincible e Descending tutte... Sia melodicamente che contenutisticamente c'è il Maynardo che ho sempre amato.
Chiudo con due parallelismi: il loro ritorno con un'opera così monumentale mi ricorda il ritorno di ehm...David Lynch due anni fa con la terza stagione di Twin Peaks. Anche in quel caso c'era stata una lunga attesa dopo l'ultimo lavoro del regista e anche in quel caso il ritorno è stato ancora più "estremo".
Appropriato. Simile anche la valenza del "ritorno", l'attesa... Con degli amici ci trovammo settimana per settimana col proiettore full HD e l'impianto da home cinema. Ricordo le stesse espressioni facciali alla fine ("che cos'è 'sta roba?").
Non è possibile, per fortuna, mettere tra parentesi ciò che questo ascolto ha rappresentato per noi, tutto ciò che inevitabilmente ha evocato.
Detto questo, sono arrivato alla fine fisicamente provato. Un monolite, sensazione di ondate subentranti, dall'inizio alla fine. Tutto troppo lontano dall'abituale per poter essere inquadrato ai primi ascolti (fanno sorridere tutti quei commenti a caldo con presunzione di analitica).
Sui rimandi: "Adam ricorda Hammett, questa ricorda Schism, quell'altra Reflection, ecc." Ragazzi, l'alfabeto è lo stesso per tutti, in più è inevitabile che ognuno, dopo anni di frequentazione, lo usi e lo manipoli secondo inclinazione. Sentire un riff o un giro di basso che armonicamente richiamano qualcosa di noto può sì far scattare un'associazione... Sono sempre loro, vivaddio, ma non diciamo sciocchezze.
Resistenza, fino in fondo. Per me più che la ritualità conta la voglia di addentarlo tutto in una volta. Visto quanto scritto da parecchi, sono contento della decisione presa.
Sono fighissimi i Tool come strumentisti, ma sono i Tool se c'è Maynard in spolvero. Il fuoriclasse più fuoriclasse di tutti è sempre, dico sempre stato lui nei Tool (e ancor più negli APC).
Da qui non ci si schioda. Il mio punto: è ragionevolmente pensabile, al di là dei timori che più o meno tutti abbiamo, che sia stato perpetrato un così sensibile sbilanciamento contra Maynard? Secondo me no. E' pur vero che dei tre pezzi nuovi parlo sulla base di commenti letti e non di ascolti in prima persona.
Io non ho ascoltato nulla di nulla, a sto punto aspetto il 30, ma dove conviene prenderlo sto preorder? Ho visto che su amazon.it è al momento terminato, 77 euri è il prezzo minimo giusto?
Cazzarola non sono più il condor di una volta
Grande Condor!
Io infine, senza ancora aver ascoltato manco mezzo secondo, credo farò il primo ascolto in solitaria (notte/prima mattina) appena metto le mani su leak HQ. In serata torno nelle mie terre per santificare la festa con Ramaya e mi affido ai suoi mezzi di riproduzione... Audio, s'intende.
Niente pre-order, mi avete fatto venire il mal di vivere in questo topic quindi aspetto buono buonino.
Inevitabile l'impulso al confronto con pezzi del passato, che tuttavia sono musica che abbiamo ascoltato per 13 o più anni... Nel frattempo, per loro e per noi, di acqua sotto i ponti ne è passata, di musica nuova ne è passata altrettanta, mettiamoci pure l'impatto di aspettative come per nessun altro. Si parla di impressioni che valgono quel che valgono, senza nulla togliere alla sacralità dell'impressione.